DL Superbonus, Fondazione Inarcassa: i liberi professionisti attendono ancora risposte
Il Presidente De Maio: “I liberi professionisti sono stati i più penalizzati da una normativa confusa e in continua evoluzione”
Gen 31, 2024
Roma, 31 gen. – “L’approvazione alla Camera del cosiddetto decreto superbonus annuncia di fatto la fine di una stagione che ha avuto il grande merito di mettere al centro dell’agenda politica di questi ultimi anni il tema della riqualificazione e della messa in sicurezza del patrimonio edilizio e, in un momento delicato per l’economia del paese, di rilanciare il settore dell’edilizia ed il suo indotto, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro in tutta la filiera delle costruzioni. Sin dal suo insediamento, l’attuale governo è apparso determinato a chiudere i conti con una misura che ha attirato tante critiche, sotto il profilo applicativo e sotto quello della tenuta dei conti pubblici. Non vorremmo però che con il decreto superbonus si metta la parola fine anche all’indifferibile esigenza per il nostro paese di adottare un piano stabile e duraturo di interventi mirati alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio, che comprendano tanto la riqualificazione energetica quanto il miglioramento e l’adeguamento sismico”. Così si è espresso il Presidente della Fondazione Inarcassa, Andrea De Maio, dopo l’approvazione in prima lettura alla Camera dei deputati del disegno di legge di conversione del cosiddetto decreto “superbonus”, atteso ora al Senato per il via libera definitivo.
“Il superbonus ha comportato in molti casi diverse criticità nell’ esercizio della libera professione da parte degli architetti e ingegneri”, prosegue De Maio. “A partire dall’istituto del general contractor, verso cui la Fondazione Inarcassa ha sempre mostrato una posizione contraria e sul cui utilizzo occorreva maggiore prudenza, considerati gli scandali corruttivi legati al 110 per cento. C’è poi l’altro annoso problema della cessione dei crediti bloccati e incagliati. Sono ancora tanti i liberi professionisti che attendono delle risposte al problema dei crediti incassati che rischiano di trasformarsi in carta straccia. Da non sottovalutare, infine, il tema della ipertrofia normativa che ha cambiato le regole del gioco in corsa, ha burocratizzato le procedure di avvio dei lavori e, quindi, ha complicato il lavoro dei liberi professionisti. In una fase di superamento del 110 per cento, la Fondazione Inarcassa vuole condividere con le Istituzioni un pacchetto di proposte per rilanciare un programma di interventi di lungo periodo e per centrare gli obiettivi della Direttiva Epbd case green. Facendo leva sugli incentivi fiscali che devono continuare ad esistere, ma vanno migliorati, occorre, in primo luogo, favorire la migliore allocazione delle risorse pubbliche ottimizzando i risultati degli interventi, rendendo obbligatorio, prima di ogni intervento di riqualificazione energetica, la verifica statica e sismica degli edifici. In secondo luogo, è auspicabile attivare un meccanismo premiante per l’accoppiamento riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico e prevedere aliquote diverse e crescenti rispetto al tipo di intervento da realizzare. Infine, riteniamo fondamentale una stabilizzazione normativa che definisca in modo chiaro gli ambiti di applicazione, evitando continui provvedimenti di proroga o deroghe troppo ravvicinate alle scadenze previste, poiché alimentano speculazioni, rischi, errori, ripensamenti e frizioni tra tutte le parti in gioco”, conclude il Presidente De Maio.