Milano, 31 gen. (askanews) – “Siamo giunti a un documento che è la base di partenza per un nuovo dialogo con Milan e Inter, un progetto che si spera possa coniugare gli interessi di Milano e delle società di calcio”. Lo ha scritto in una nota il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Milano, Alessandro De Chirico, a proposito della sua iniziativa per la ristrutturazione dello stadio Meazza di San Siro.
“Da amministratore pubblico sento forte il dovere e l’obbligo di lavorare per il bene comune ed è quello che ho fatto. Qualcuno mi accusa di aver cambiato idea? Sono solo sterili polemiche, io sto lavorando per la mia città. Le squadre volevano una nuova arena e all’epoca la soluzione migliore era abbattere il Meazza. Il vincolo ha cambiato le condizioni e ora la priorità è cercare di mantenere lo stadio a Milano per non pesare sulle tasche dei contribuenti e per non condannare la zona al decadimento. Milano ha bisogno di fatti, non di parole inutili. Ho già pronto un ordine del giorno che prevede le ipotesi avanzate oggi da Sala e che potrà essere votato dall’aula consiliare di Palazzo Marino già domani o lunedì” ha aggiunto.
“Ho raccolto il guanto di sfida lanciato dal sindaco circa un anno fa, quando chiese a tutti i consiglieri di farsi avanti e proporre una soluzione per riqualificare lo stadio San Siro e tenere così in vita la Scala del calcio italiano. Ed eccoci qua. Oggi abbiamo presentato uno studio realizzato da un pool di professionisti, capitanati dall’arch. Giulio Fenyves di Arco Associati. Insieme abbiamo valutato tutte le criticità emerse nei 4 anni e mezzo in cui si è parlato di stadio, abbiamo analizzato le posizioni delle parti coinvolte e ascoltato la voce della Città e dei residenti” ha ricordato.
“Le squadre hanno bisogno di una struttura più moderna e funzionale, se non l’avranno in San Siro andranno via. Senza i soldi di Milan ed Inter, Milano dovrebbe farsi carico di spese di gestione (circa 10 milioni di euro l’anno) che non può permettersi di investire per tenere attivo lo stadio solo per i concerti. Se non si dovesse raggiungere un accordo, il Meazza verrebbe pian piano dismesso piegando l’intera area al degrado. I milanesi non necessitano di un mausoleo da mantenere con le proprie tasse, ma hanno bisogno di sicurezza, di servizi, di più verde e di una riqualificazione delle aree in declino del quartiere” ha concluso.