Roma, 31 gen. (askanews) – L’Unione Europea ha chiesto ai Paesi membri un inventario dettagliato delle voci e delle spese per il sostegno militare all’Ucraina, con l’obiettivo di rafforzarlo in un momento in cui Kiev è in particolare a corto di munizioni e chiede urgenti forniture. L’attenzione per gli aiuti europei cresce anche in funzione dell’incertezza da parte americana, dove il mega stanziamento di ulteriori 60 miliardi di dollari richiesto da Joe Biden è bloccato al Congresso.
“È importante chiarire la situazione e sapere dove siamo e dove saremo entro marzo ed entro la fine dell’anno”, ha affermato l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell prima di una riunione informale dei ministri della Difesa dell’Ue.
Come fa notare Afp, i Paesi europei si sono impegnati l’anno scorso a fornire un milione di proiettili all’Ucraina entro la fine di marzo, ma l’obiettivo non sarà raggiunto, hanno ammesso diversi ministri. Secondo il ministro della Difesa olandese Kajsa Ollongren.
Gli europei hanno già consegnato circa 300.000 proiettili e nel 2024 avranno una capacità di produzione di circa 1,4 milioni di proiettili, assicura il commissario europeo responsabile per l’industria della difesa Thierry Breton. Ma gran parte viene esportata verso paesi terzi, non verso l’Ucraina in guerra.
Il Kiel Institute for the World Economy traccia e pubblica una mappa degli aiuti all’Ucraina, dividendo per voci gli stanziamenti previsti: umanitari, militari, finanziari. Ne deriva una ‘classifica’ globale per quota di Pil devoluta che vede la Norvegia primo donatore, gli Stati Uniti al 15esimo posto (benchè in termini assoluti il primo finanziatore), la Germania al decimo posto, la Francia al ventinovesimo, dopo l’Italia che arriva al ventottesimo posto. Il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ha contestato l’elenco: “I dati di Kiel non sono né affidabili né praticabili”. Afferma addirittura che “tutte queste classificazioni sono false”.
Oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro olandese Mark Rutte, l’estone Kaja Kallas, il ceco Petr Fiala e la danese Mette Frederiksen hanno invitato gli europei a “raddoppiare gli sforzi” per garantire che il sostegno militare all’Ucraina duri “tutto il tempo necessario”.
“Dobbiamo quindi trovare il modo di accelerare la consegna delle munizioni di artiglieria promesse all’Ucraina”, hanno scritto in una lettera pubblicata dal Financial Times.
Borrell ha messo sul tavolo la proposta di riforma del Fondo europeo per la pace, lo strumento con il quale gli europei aiutano congiuntamente l’Ucraina, al fine di rafforzare gli ordini all’industria. L’idea è quella di passare dal “destocking attuale agli ordini raggruppati”, ha spiegato l’Alto rappresentante.
Borrell ha proposto una dotazione aggiuntiva di cinque miliardi di euro e i capi di Stato e di governo dell’Ue ne discuteranno domani a Bruxelles, anche se non è attesa una decisione in merito.