Milano, 31 gen. (askanews) – Con la cessione di una quota del capitale di Poste Italiane sarà garantito il controllo pubblico, come prevede il Dpcm che regola l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia nella società. “La cessione sarà, comunque, volta ad accrescere il valore del Gruppo Poste, garantendo, nel contempo, la qualità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali”. Lo ha affermato il ministro dell’economia e delle finanze rispondendo al question time in Aula alla Camera.
Il Ministro ha ricordato che il programma di dismissione previsto nella Nota di aggiornamento al DEF “non prevede la cessione del controllo da parte dello Stato sulle società interessate, ma riguarda la cessione di quote di minoranza con l’obiettivo di destinare le risorse rivenienti dalle vendite alla riduzione del debito pubblico” e che “lo Statuto di Poste Italiane contiene una clausola di limite al possesso azionario in base alla quale nessun soggetto diverso dal Mef, da enti pubblici o da soggetti da questi controllati può detenere azioni per una quota superiore al 5 per cento del capitale della società”.
“L’alienazione di una quota della partecipazione pubblica – ha concluso Giorgetti – potrà aprire il capitale ad azionisti e ampliare quindi il flottante, con effetti anche in termini di rafforzamento e valorizzazione delle società interessate”.