Milano, 31 gen. (askanews) – Otto anni dopo le prime discussioni e quattro anni dopo la proposta di Inter e Milan di abbattere il Meazza per realizzare un nuovo stadio a San Siro, iniziativa impantanata a causa dello sopraggiunto vincolo architettonico sul secondo anello prospettato dalla Sovrintendenza, il Comune di Milano sposa uno studio bipartisan da 300 milioni di euro che riapre alla possibilità di ristrutturare il vecchio impianto. “Ci sono tanti motivi di buonsenso, dal lato nostro, che ci dicono che questa opzione di ristrutturare San Siro è l’opzione” ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante il suo intervento in occasione della presentazione del lavoro elaborato gratuitamente dallo studio Arco Associati di Giulio Fenyves.
Il piano, ha aggiunto il primo cittadino durante la Commissione consiliare quadricongiunta a Palazzo Marino, “ha alcuni elementi di novità, ma la cosa più importante è che si possono fare i lavori senza chiudere lo stadio e questa è una questione dirimente. Io capisco le società che dicono che in caso di ristrutturazione dovrebbero andare per due anni in uno stadio piccolo, dando un disagio ai tifosi e che quindi sarebbe un problema”. Resta il fatto che ad oggi i club appaiono orientati a costruirsi impianti di proprietà a San Donato (Milan) e Rozzano (Inter). “Da sindaco di Milano e della città metropolitana non farei nulla per oppormi” a queste ipotesi, “ciò non toglie che si possa ragionare sul fatto che dobbiamo fare di tutto per fare rimanere le squadre a Milano” ha continuato Sala.
Da qui la decisione dell’amministrazione di esaminare con attenzione la proposta di ristrutturazione promossa da un consigliere comunale dell’opposizione, Alessandro De Chirico (Fi), che è stata accolta con favore anche dai partiti della maggioranza. “Il nostro – ha detto il capogruppo del Pd Filippo Barberis – è un sostegno convinto”. Su questo tema, ha aggiunto Enrico Fedrighini dei Verdi, “è importante fare fronte comune al di là delle differenze” ed il progetto “mi convince profondamente”. Semaforo verde anche da Marco Bestetti(Fdi) e dal capogruppo della Lega, Alessandro Verri, per il quale “oggi è una bella giornata” anche se “notiamo che abbiamo perso otto anni”.
L’opzione preferita da Sala sarebbe quella di concedere a entrambi i club, o anche a uno solo dei due, il diritto di superficie sul Meazza per una cifra inferiore a 100 milioni a fronte di una ristrutturazione in quattro fasi che prevede un “quarto anello” per i servizi premium da ricavare tra gli attuali primo e secondo anello. “Non so se le squadre si fanno convincere” ha osservato il sindaco nella sua replica al termine del dibattito, ma certamente Inter e Milan “stanno toccando con mano le difficoltà” di andare altrove e poi “il denaro oggi costa tantissimo e con questi tassi è possibile ci ripensino”. La prossima tappa sarà scrivere al Milan, e per conoscenza all’Inter, per chiedere se la proposta del 2019 è da intendersi come archiviata. Dopodiché l’appello bipartisan a rossoneri e nerazzurri è quello di pensare al “valore che c’è nel restare a Milano”.