Roma, 31 gen. (askanews) – Ornella Matraxia, la madre di Filippo Mosca, 29 anni, di Caltanissetta, detenuto dallo scorso 3 maggio nel carcere di Porta Alba a Costanza, racconta la vicenda giudiziaria del figlio arrestato con l’accusa di traffico internazionale e nazionale di droga – in realtà la ragazza di un suo amico, a sua insaputa, si era fatta recapitare un pacco in Romania, durante una vacanza in cui erano insieme per partecipare a un festival musicale – e le condizioni disumane in cui si trova in carcere da mesi, chiedendo un giusto processo per il figlio.
“L’appello che io faccio al ministero è di assicurare a Filippo un processo equo, giusto e imparziale, questo diritto gli è stato negato e che le sue condizioni quotidiane migliorino, perché mio figlio si sta spezzando, ogni giorno lo sento spegnersi un po’” ha detto Ornella.
“Siamo andati subito all’ambasciata, ma ci hanno detto che purtroppo ha le mani legate, che non possono aiutarci perché le condizioni carcerarie sono quelle degli istituti di detenzione in Romania, quindi spostarlo non è un’opzione, in ogni udienza abbiamo fatto la richiesta di domiciliari e ci è stata negata”.
“Sono stata alla Farnesina la settimana scorsa, mi hanno detto che dal punto di vista giudiziario non possono intervenire, possono provare a fare qualcosa dal punto di vista delle condizioni fisiche e quotidiane di mio figlio, possono provare a fare qualcosa, l’ambasciata doveva andare nell’istituto ma in questi giorni non ho avuto notizie ancora” ha aggiunto.
“Il 12 febbraio abbiamo una ulteriore richiesta di domiciliari, la Farnesina ci ha detto che il legale potrà richiedere un supporto, una nota d’accompagnamento dell’ambasciata in cui si faccia da garante di questa richiesta, e la renda più forte, non è una garanzia, però è già qualcosa, alla Farnesina mi hanno detto anche che manderanno una rappresentanza dell’ambasciata alle udienze per far sentire la presenza del ministero”.