Palermo, 30 gen. (askanews) – Anche quest’anno Legambiente Sicilia aderisce alla Giornata Mondiale delle Zone Umide che ricorre il 2 febbraio, per celebrare la firma, avvenuta nel 1971, della Convenzione di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale, organizzando eventi per far conoscere il valore di queste aree e tutelarle adeguatamente. Le zone umide (corsi d’acqua, stagni, paludi, laghi, ecc.) sono ecosistemi che rivestono una straordinaria importanza ambientale perché ospitano una ricca diversità floristica e faunistica, perché garantiscono risorse fondamentali per la vita dell’uomo, come acqua e cibo, e perché svolgono una fondamentale funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici. Lo slogan della Giornata Mondiale delle Zone Umide del 2024 è “Zone umide e benessere umano”.
Il 2 febbraio si svolgerà a Palermo, presso la sede di Legambiente Sicilia ai Cantieri culturali alla Zisa, il convegno “FIUMI TRADITI. Segnalazioni e proposte per proteggere e risanare i nostri corsi d’acqua”. Un importante momento di confronto tra ambientalisti ed esperti del CIRF (Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale), dell’Università di Palermo – Dip.to STeBICeF e dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) sulle aggressioni e le minacce subite dai corsi d’acqua siciliani, sull’importanza che rivestono i fiumi e gli aspetti di vegetazione ripariale, sulle possibili azioni per tutelare e risanare i corsi d’acqua, avviando una positiva relazione uomo-natura non basata sul dominio ma sulla conoscenza e sul rispetto. Il convegno rientra tra le azioni della campagna di Legambiente “Preziose x Natura” che si occupa di biodiversità, aree protette e tutela degli ambienti naturali.
Nel fine settimana (3-4 febbraio) verranno organizzate dai circoli, sull’intero territorio siciliano, numerose iniziative locali (sopralluoghi in aree “ferite” dagli interventi antropici, escursioni guidate, convegni e seminari, azioni di volontariato, ecc.) al fine di accendere i riflettori su queste aree di eccezionale valore scientifico e naturalistico ma spesso non adeguatamente conosciute né tutelate, ma anche per raccogliere dati aggiornati e puntuali e per raccontare l’impegno della nostra Associazione a difesa delle zone umide.