Roma, 30 gen. (askanews) – Toyota Motor e Hino Motors hanno dovuto fermare alcune linee di produzione dopo che una delle società del gruppo, Toyota Industries, ha ammesso di aver falsificato la certificazione di alcuni motori. Lo riferisce oggi il Nikkei.
Da ieri Toyota ha sospeso sei linee in quattro stabilimenti di assemblaggio giappoinesi, mentre Hino ha fermato la seconda linea nello stabilimento di Hamura a Tokyo.
Le sei linee Toyota rimarranno chiuse fino al primo febbraio, dopodiché la società deciderà se riprendere le operazioni dal 2 febbraio.
Gli stabilimenti interessati includono lo stabilimento Fujimatsu della Toyota Auto Body a Kariya, nella prefettura di Aichi, e lo stabilimento di Inabe a Inabe, nella prefettura di Mie. Anche la produzione del minivan Alphard, che non è soggetta alla sospensione, sarà interessata.
Anche la seconda linea dello stabilimento Hino di Hamura sarà chiusa fino al primo febbraio. Lo stabilimento produce quattro modelli, tra cui Hino Dutro e Toyota Dyna. L’azienda deciderà se riprendere le operazioni dal 2 febbraio dopo aver considerato la situazione delle spedizioni di motori dalle industrie Toyota.
Lo stop viene in seguito all’ammissione da parte di Toyota di irregolarità nei test di alcuni motori diesel, che hanno portato allo stop per 10 modelli e hanno costretto il presidente della controllata Koichi Ito e lo stesso presidente del gruppo Akio Toyoda a presentare scuse ufficiali.
“Ci scusiamo profondamente per l’inconveniente e la preoccupazione causati ai nostri clienti e degli stakeholder”, ha affermato Toyoda in una conferenza stampa ieri, inchinando il capo come tradizione nel sistema industriale giapponese e ammettendo. Il numero uno del principale produttore di auto al mondo ha anche detto che “guiderà il cambiamento come responsabile” del gruppo e ha spiegato che lavorerà alla riforma delle strategie di transizione energetica della Toyota.