Roma, 29 gen. (askanews) – Tre nuovi test per IT-alert, il sistema di allarme pubblico di cui si sta dotando il nostro Paese. Martedì 30 e mercoledì 31 gennaio e il prossimo martedì 6 febbraio verranno simulate un’emergenza per incidente industriale rilevante e due per collasso di una grande diga in porzioni di territorio ristrette delle regioni Liguria, Marche e Lazio. L’obiettivo di questi test declinati su rischi specifici ha lo scopo di familiarizzare con la ricezione del messaggio IT-alert, che arriverà sui telefoni cellulari presenti nelle aree individuate per le simulazioni intorno alle ore 12. Come nel caso dei precedenti test, chiarisce una nota, chi riceve il messaggio di test non ha nulla da temere, e non dovrà fare nulla tranne leggere il messaggio che rimanda alla pagina web del sito IT-alert, dove sarà possibile visionare il testo del messaggio reale che i cittadini riceverebbero in caso di allarme per quel determinato rischio. Sulla pagina sarà presente anche il link al questionario, a cui sono invitati a rispondere sia i cittadini che hanno ricevuto correttamente il messaggio sia le persone che non hanno ricevuto la notifica pur trovandosi nell’area di test. È utile ricordare che il sistema di allarme pubblico sarà operativo per le diverse tipologie di rischio solo dopo l’esito positivo della fase di sperimentazione. Il messaggio di test arriverà sui cellulari accesi e con connessione telefonica di coloro che si troveranno nelle aree target, individuate come di seguito: 30 gennaio, ore 12 – Incidente rilevante a stabilimenti industriali soggetti alla Direttiva Seveso, nel territorio compreso in un raggio di 2 km dall’impianto: Regione Liguria, Stabilimento IPLOM, Busalla, Mignanego, Ronco Scrivia e Savignone (GE) 31 gennaio, ore 12 – Collasso grandi dighe: Regione Marche, Diga di Rio Canale – Massignano (AP), Campofilone (FM) 6 febbraio, ore 12 Collasso grandi dighe: Regione Lazio, Diga di Collemezzo – Ceprano, Arce, San Giovanni Incarico (FR). Le date dei test potrebbero subire variazioni nel caso in cui i sistemi di protezione civile regionali si dovessero trovare impegnati in attività per eventuali allerte meteo-idro in atto o per situazioni di emergenza.