Bologna, 25 gen. (askanews) – Anche attraverso le nuove tecnologie, “con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’analisi dei Big Data”, la transizione green può realizzarsi compiutamente. Per questo è necessario costruire delle sinergie tra il settore pubblico, le aziende strategiche nel settore delle infrastrutture e le aziende private leader nella transizione verde per un “patto virtuoso” sul clima che Fondazione Ifab, International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, si impegna a guidare. Lo ha detto il presidente di Ifab, Francesco Ubertini, al convegno “Cambiamento climatico e filiera delle imprese: infrastrutture e Pmi nella transizione verde” organizzato dalla Fondazione a Bologna con il patrocinio di Università di Bologna e Regione Emilia-Romagna.
Il cambiamento climatico ha posto in evidenza l’urgenza con cui le istituzioni, le imprese e le comunità debbano agire per attuare nuove strategie di resilienza e adattamento: l’obiettivo, che deve essere comune e condiviso, è quello di mettere in atto percorsi di transizione legati alla sostenibilità ambientale e alla riduzione degli impatti negativi sugli ecosistemi.
In questo scenario, Ifab agisce per trasferire conoscenza, consapevolezza e strumenti sull’innovazione tecnologica al mondo produttivo: è anche attraverso le nuove tecnologie, infatti, che la transizione green può realizzarsi compiutamente. “L’Emilia-Romagna rappresenta sempre più il cuore pulsante dello sviluppo tecnologico del Paese – ha spiegato Ubertini -. Siamo orgogliosi di sostenere la Regione e il sistema delle imprese nell’avviare il processo di transizione green con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’analisi dei Big Data. La crisi climatica richiede l’impegno di tutti i soggetti, pubblici e privati. L’impegno di Ifab vuole condividere un’unica strategia di sostenibilità diffusa, per divulgare un nuovo modo di fare impresa salvaguardando il nostro pianeta e le società future”.