Bologna, 25 gen. (askanews) – “Bisogna stare attenti perché se il costo della transizione, che è doverosa, lo devono pagare solo quelli più deboli, questi si ribelleranno e non riusciremo a fare invece quelle cose che vanno assolutamente fatte” per salvare il pianeta. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, nel suo intervento al convegno “Cambiamento climatico e filiera delle imprese: infrastrutture e Pmi nella transizione verde”, organizzato a Bologna.
“Stiamo mettendo a rischio il bene più prezioso che abbiamo, il pianeta – ha spiegato Bonaccini -. E anche per questo le generazioni più giovani sono molto più sensibili sui temi dell’ambiente perché sentono che rischiano di perdere il pianeta in cui vivono. Però se noi non teniamo insieme ambiente e lavoro, rischiamo che quelli a cui dobbiamo dobbiamo spiegare che la transizione ecologica comporterà anche dei sacrifici e dei cambiamenti di abitudini quotidiane, rischieranno di ribellarsi contro quei giusti, doverosi e sacrosanti provvedimenti”.
A sostegno di questa tesi il governatore dell’Emilia-Romagna ha portato come esempio i provvedimenti presi dell’Europa sulle limitazioni all’utilizzo di auto più inquinanti. “Se le persone più povere o quelle non propriamente benestanti che solitamente sono quelle che hanno le auto e i mezzi più inquinanti (Euro 0 fino Euro4, il 90% di patrimonio circolante) perché spesso non si possono permettere di cambiare l’automobile, non ricevono un contributo, un beneficio o un incentivo per poterlo fare, non potendolo fare rischiano di essere compromessi negli spostamenti che per ragioni varie hanno necessità di fare magari anche solo per lavoro, di studio o di salute”.