Roma, 23 gen. (askanews) – Come atteso dagli investitori, la Banca del Giappone (BoJ) ha mantenuto fermo il suo tasso di riferimento: un segnale di fiducia nell’andamento dei prezzi, che l’istituto d’emissione dello yen vorrebbe inchiodare a iun tasso d’inflazione del 2% come obiettivo di medio termine.
Il governatore Kazuo Ueda ha chiarito che l’andamento dell’inflazione sarà la stella polare che dirigerà le decisioni della banca. “Prevediamo che i prezzi rimangano a un livello superiore al 2% durante il prossimo anno fiscale, per poi dimin uire nell’anno fiscale 2025”, ha detto nella conferenza stampa tenuta dopo la riunione del Consiglio monetario della BoJ, chiarendo che la recente discesa è “dovuta principalmente al calo recente del prezzo del greggio”.
La decisione di tenere il tasso a breve termine che restano negativi a -0,10%. Ueda è fiducioso che “il ritmo di discesa dei prezzi gradualmente accelererà verso l’obiettivo del 2%”.
Il Giappone ha vissuto un lunghissimo periodo di deflazione che ha portato il paese in una crisi di stagnazione molto lunga. L’inflazione ha preso a crescere, a partire dalla crisi ucraina, anche a causa della carenza di materie prime, intaccando il potere d’acquisto delle famiglie. Questo ha portato il primo ministro Fumio Kishida a chiedere al sistema delle imprese di essere particolarmente generose nelle imminenti trattative salariali. Questo, tuttavia, potrebbe rallentare il ritmo della discesa dei prezzi.
La politica ultraespansiva della BoJ ha contribuito a un deprezzamento con pochi precedenti dello yen, che favorisce le aziende esportatrici ma rende più oneroso l’approvvigionamento di materie prime. Tuttavia gran parte degli investitori ha scommesso sul mantenimento della linea da parte della banca centrale, tanto che la Borsa di Tokyo recentemente ha inanellato diversi record ed è stata particolarmente brillante.
Scommessa azzeccata, a sentire Ueda: “Anche se l’incertezza che circonda l’economia interna ed esterna e i mercati finanziari è estremamente elevata, la Banca del Giappone mira a realizzare continuamente e stabilmente l’obiettivo di stabilità dei prezzi del 2% grazie all’aumento dei salari, continuando persistentemente l’allentamento monetario e rispondendo in modo flessibile in base all’economia, ai prezzi e alla situazione finanziaria”.
La variabile dei salari sarà attentamente osservata dalla banca centrale, ha chiarito Ueda. “La parte sindacale ha annunciato una politica una politica per chiedere aumenti salariali che superino quelli dell’anno scorso nei negoziati primaverili. Ci sono anche commenti positivi sugli aumenti salariali da parte dei manager, principalmente quelli di grandi aziende. Sulla base del fatto che i prezzi, compresi quelli dei servizi, sono in una graduale tendenza al rialzo e del rapporto alla riunione del direttore di filiale l’altro giorno, penso che anche l’allineamento dai salari all’andamento dei prezzi al consumo si stia diffondendo a poco a poco”. Per questo, Ueda ha detto che intende monitorare i negoziati primaverili per verificare “se il ciclo virtuoso dei salari e dei prezzi si rafforzerà”.