Gubbio (Pg), 18 gen. (askanews) – La notizia che stamattina si sono avviate le interlocuzioni tra i rispettivi staff per il duello Tv, in vista delle elezioni europee, tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein arriva mentre ha preso il via il ‘conclave’, a porte chiuse, dei deputati Dem nel Park hotel ai Cappuccini, l’ex convento trasformato in albergo con Spa a Gubbio. Un momento per “fare squadra e per confrontarci”, ha spiegato la capogruppo Chiara Braga, che si ferma il tempo di una battuta con i giornalisti: “se lo facesse anche il Governo – sottolinea – forse farebbe meno fesserie e capirebbe meglio il mondo che abbiamo davanti, il Paese reale”.
Ma la domanda che continua a rimbalzare, in vista delle elezioni europee, è se Elly Schlein si candiderà o meno. Lei non ha sciolto la riserva e al momento l’ordine di scuderia per i fedelissimi è quello del silenzio. Certamente peserà anche la decisione della premier Giorgia Meloni sulla sua candidatura come capolista di Fratelli d’Italia. Chissà se Schlein scioglierà la riserva il 27 gennaio quando sarà a Cassino, per il giorno della memoria, prima tappa della campagna elettorale.
Ai cronisti che chiedono se il conclave porterà una fumata bianca sulla Schlein, Matteo Orfini risponde con ironia: “non fumeremo, potremo bere un buon bicchiere di vino rosso”. E poi, sulla decisione di riunirsi a Gubbio rimarca: “Si poteva fare anche a Montecitorio ma quello non è un clima che consente il dialogo, lo spirito di gruppo e lo stare insieme è sempre utile”. Un deputato un po più feroce, off the record commenta: “ogni giorno cambia versione. Non so dire dove si fermerà la pallina. Se fossi in lei mi candiderei”. Romano Prodi, nei giorni scorsi, l’ha sconsigliata di candidarsi, tanto meno in cinque circoscrizioni. Oggi, in un’intervista Andrea Orlando l’ha sollecitata: “i pro e i contro sono ormai chiari”. Dunque “decida”. E sempre di oggi è la lettera di un nutrito gruppo di donne del partito, tra cui le senatrici Valeria Valente e Simona Malpezzi che evidenziano le “molteplici conseguenze negative” che l’ipotesi candidatura avrebbe sulle “candidature femminili e sull’immagine complessiva del Pd”.
Due i panel della giornata di oggi. “Dove va il mondo. Tra guerre e pace, l’Europa di Ventotene” e “La destra al potere: tra propaganda e sogni di egemonia”. Domani la terza sessione “Un patto tra generi e generazioni, un’altra idea di futuro” con il commissario Ue al Lavoro e ai Diritti sociali Nicolas Schmit, che sarà presto il candidato dei socialisti europei per la presidenza della Commissione Ue. Federico Fornaro azzarda: “è per alzare lo sguardo”.
Alla Schlein l’intervento conclusivo del seminario, sarà però una toccata e fuga. La segretaria è attesa domani mattina e parlerà alle 11,30, ma ha già in programma di rimontare in macchina per andare a Cantiano, nelle Marche, dove alle 12,30 incontrerà il sindaco del Paese colpito dall’alluvione del 2022.
I lavori del ‘conclave’ si svolgono nella Sala Capogrossi dell’hotel, tra gli splendidi affreschi del pittore romano, famoso per le sue ‘forchette’, che era spesso ospite dell’ex convento negli anni ’70. Una sala che ha una capienza di 200 posti in comode poltrone rivestite in alcantara rosso. Dei 69 deputati del gruppo a Montecitorio, ne mancano circa una decina, “tutti giustificati per impegni istituzionali o parlamentari” assicurano dal gruppo. Enrico Letta è all’estero e Stefano Vaccari impegnato con il gran Giurì della Camera sullo scontro Meloni-Conte in merito al Mes. Tra gli assenti l’ex ministro Lorenzo Guerini, l’ex ministra Paola De Micheli e Chiara Gribaudo.
I deputati Dem sono arrivati a Gubbio, chi a bordo delle proprie auto, chi con un pulmann partito dal centro di Roma, in versione gita scolastica, tra chiacchiere e canti. A dare il ‘là’ Toni Ricciardi. Arturo Scotto riferisce che la “compilation” è stata tutta “italiana”. L’ultima canzone intonata, ha riferito Gianni Cuperlo, è stata ‘Perdere l’amore di Massimo Ranieri. A chi gli domanda se era seduto dietro o davanti, ha risposto sorridendo: “dove mi mettono sto”…
Stasera il menù del Park hotel prevede pasta di campo e vitello all’eugubina. Domani con la Schlien forse si capiranno meglio i contorni de ‘la carte’ politica.