Roma, 16 gen. (askanews) – “Dalla cabina di regia odierna sul Pnrr ci saremmo aspettati di ricevere informazioni certe su quali Comuni siano stati coinvolti dalla rimodulazione del Piano, o di conoscere i contenuti del decreto che dovrà specificare le nuove fonti di finanziamento e le modalità di impiego, ma così non è stato”. Lo afferma il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al termine della riunione a Palazzo Chigi.
“Intanto, i lavori nei Comuni procedono bene. Sui 35 miliardi che erano stati assegnati ai Comuni, al netto di quelli per le Città metropolitane, sono state bandite circa 230mila gare per un valore di circa 32,7 miliardi, di cui 12 miliardi già aggiudicati. E questo nonostante il MEF abbia interrotto i pagamenti per le opere uscite dal PNRR: è una situazione grave che abbiamo fatto presente al Governo perché i Comuni non potranno sostenerla ancora per molto”, aggiunge.
“Per le opere che erano preesistenti al PNRR la nostra proposta è che tornino a essere coperte dai finanziamenti tratti dal bilancio dello Stato che avevano in precedenza. Per i Piani urbani integrati si potrà ricorrere a risorse statali tratte dal Fondo nazionale complementare e dai fondi di coesione che vengano assegnate direttamente ai Comuni interessati, com’era previsto per il Pnrr”, prosegue Decaro.
“Sempre in vista del decreto oggi abbiamo posto al governo due questioni cruciali. La prima è che tutte le semplificazioni burocratiche che erano state previste per le opere finanziate dal Pnrr continuino a valere, per queste stesse opere, anche nella nuova forma di finanziamento. La seconda è che ai Comuni sia consentito di pagare alle imprese interessate una anticipazione del 30%, essenziale perché i cantieri non vengano fermati”, conclude il presidente dell’Anci.