Milano, 15 gen. (askanews) – Se dieci mesi fa, durante una visita a Gerusalemme, Ignazio La Russa non rispose alla domanda se si riconoscesse o meno nelle parole di Gianfranco Fini che vent’anni prima da lì definì il fascismo “male assoluto”, oggi il presidente del Senato, visitando il Memoriale della Shoah di Milano, ha usato quella stessa definizione, associata però allo sterminio nazista degli ebrei. “Ciò che è avvenuto è stato senza ombra di dubbio il male assoluto, quindi grazie per averci dato questa testimonianza viva che vale più di qualunque altro modo di ricordare quei drammatici eventi” ha detto rivolto alla senatrice a vita Liliana Segre, che l’ha accompagnato nelle viscere del Binario 21 della Stazione Centrale, dal quale venne deportata il 30 gennaio 1944.
Varcando la soglia del Memoriale “non sono più la vecchia che sono adesso, sono quella che è entrata qui per essere deportata, non l’ho mai dimenticato” ha detto Segre prima di guidare la seconda carica dello Stato insieme ai membri della Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza di Palazzo Madama, che presiede. La Russa le ha donato una targa con inciso l’articolo 3 della Costituzione, quello che equipara i cittadini, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche e condizioni personali e sociali. “Credo che la vittoria contro il male parta da queste parole che dobbiamo sempre conservare come un vademecum del dritto cammino e cercare di esserne degni, ogni giorno” ha detto il presidente di Palazzo Madama ringraziando la senatrice “per l’invito che mi ha onorato e che mi ha emozionato”.
Parole che non hanno però indotto il presidente del Senato a prendere le distanze in modo inequivocabile, come fece Fini, dalla dittatura di Benito Mussolini. “Non svilire questo occasioni con queste cose” ha infatti risposto a chi gli ha chiesto se si sentisse o meno, in questa occasione, “un po’ antifascista”. D’altra parte, ha osservato il presidente della Comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, “oggi come oggi sono certo che al governo non ci siano dei fascisti” e i veri nostalgici del ventennio, come quelli che hanno partecipato nei giorni scorsi a Roma al raduno di Acca Larentia, “sono pochi, sono sempre meno. Io non darei loro importanza”.
La Russa ha anche auspicato che luoghi come il Memoriale siano visitati il più possibile, in particolare dai giovani, come “monito perché questo non possa ripetersi”. Ha registrato infine “l’interessamento” del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del sindaco di Milano Giuseppe Sala affinché queste visite siano incentivate. “Il mio auspicio è quello di poter accogliere tutti i ragazzi delle scuole gratuitamente, ma ovviamente ci vuole l’aiuto di qualcuno” ha replicato il presidente del Memoriale della Shoah, Roberto Jarach, facendo appello al ministero dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che incontrerà nei prossimi giorni durante una visita ad Auschwitz.