Roma, 11 gen. (askanews) – Dell’adunata fascista di Acca Larentia fa “impressione la tranquillità e la legittimazione di esprimersi con gesti fascisti in un luogo di vita quotidiana dei romani”. Lo dice in una intervista a La Stampa, la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche Noemi Di Segni, scossa dalle immagini di domenica sera in cui centinaia di persone fanno il saluto romano. La sua preoccupazione, in questo momento, non può non andare anche a Israele: “Non c’è solo la paura della guerra e il dolore per le vittime palestinesi, c’è il peso e la fatica per la distorsione mediatica in atto”. Proprio per questo ha un messaggio sia per la destra sia per la sinistra: “Non si può scegliere nel “menu antisemitismo” quel che è più consono alle proprie battaglie. L’antisemitismo comprende un arco molto ampio di atteggiamenti, dall’apologia del fascismo al boicottaggio di Israele. Ci vuole coerenza”.
Cosa si aspetta dal Parlamento e dalla magistratura? “Il legislatore – dice Di Segni – deve ripensare le norme e la magistratura dovrebbe stare attenta a non archiviare questi episodi in maniera superficiale, considerandoli solo gesti di pochi nostalgici”.