Roma, 9 gen. (askanews) – Al Teatro Arcobaleno, dal 12 al 21 gennaio, Le Eumenidi di Eschilo, adattamento e regia, Vanessa Gasbarri, con, Patrizio Cigliano e Beatrice Fazi e con (in ordine di apparizione) Maria Francesca Galasso, Maria Concetta Gasdia, Alessandra Nastasi, Luca Pappalardo, Vittoria Paravati, Federico Pirro, Sonia Pulitelli, Tiziana Rossi, Gabriele Salvatori.
Lo spettacolo nasce dal desiderio di portare sulla scena il tema della giustizia, attraverso uno dei grandi classici del teatro antico: Le Eumenidi di Eschilo, ultima delle tre tragedie eschilee che compongono l’Orestea (insieme all’Agamennone e alle Coefore). Le Eumenidi raffigurano la giustizia quale nucleo attorno al quale ruota, si svolge e si risolve, la tensione drammatica che si sviluppa nel corso delle prime due opere della trilogia. Motore della vicenda è la storia di una dinastia, quella degli Atridi, travagliata da profonde lacerazioni interne, che la portano a compiere spietati delitti di sangue. Se nell’Agamennone e nelle Coefore è la vendetta a regolare i contrasti familiari, questo principio viene superato ne Le Eumenidi, grazie all’intervento di Atena, dea della giustizia: quest’ultima infatti istituisce l’Areopago, un tribunale costituito dai migliori cittadini di Atene e presieduto dalla dea stessa. Ambito giuridico e religioso si compenetrano e danno vita ad un vero e proprio processo celebrato da divinità, ma all’interno di un’istituzione politica, e quindi umana, con evidenti rimandi alla realtà (l’Areopago era il tribunale vigente ad Atene ai tempi di Eschilo). L’antica legge del taglione, retaggio di un mondo arcaico, cede qui il posto ad una nuova forma di giustizia in cui è la comunità di cittadini è chiamata a giudicare i crimini commessi nell’Orestea, assumendone la responsabilità. In questa pièce è rappresentata la nascita della democrazia con tutte le sue forze e contraddizioni.