Roma, 8 gen. (askanews) – “Il disastroso esito dell’incontro di oggi certifica il primo colossale fallimento del 2024 per il Governo Meloni. Un epilogo che purtroppo avevamo ampiamente previsto da tempo, visto l’atteggiamento di costante e cocciuta chiusura che il socio privato ha sempre tenuto rispetto ai destini dell’acciaieria, dei lavoratori e della comunità tarantina. Questo ennesimo rifiuto, infatti, per quanto inaccettabile, non stupisce affatto, perché è perfettamente coerente con la strategia di graduale smantellamento che ArcelorMittal ha portato avanti finora.” Lo dichiarano i deputati pugliesi del Partito Democratico, Ubaldo Pagano, Claudio Stefanazzi e Marco Lacarra in merito alla nota con cui Palazzo Chigi ha dato notizia dell’insuccesso del vertice tra la delegazione governativa e i rappresentati di ArcelorMittal sulla proposta di aumento della partecipazione pubblica in Acciarierie d’Italia.
“Restano assolutamente incomprensibili le ragioni per cui il Governo abbia perso così tanto tempo dietro i progetti ‘alternativi’ di Fitto, per poi tornare – con colpevole ritardo – verso l’unica soluzione sensata: la scalata pubblica di AdI. Oggi Taranto e l’intero Paese, considerata l’importanza strategica degli stabilimenti siderurgici, pagano il prezzo di un anno di inutili tentennamenti, che nel frattempo hanno solo contribuito a rafforzare ArcelorMittal mentre la fabbrica colava a picco.” “Adesso è indispensabile che la Presidente Meloni e il Ministro Urso continuino a perseguire, con ogni strumento a disposizione, la strada della nazionalizzazione, – continuano i deputati dem – perché a rischiare il collasso non è un’azienda qualsiasi ma un’impresa centrale per il sistema economico di un intero territorio. Come Partito Democratico continueremo a insistere affinché la tutela dei lavoratori e dell’indotto e la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei tarantini siano messi al centro dei prossimi passaggi. Saremo perciò al fianco del Governo se deciderà di andare avanti sul passaggio in maggioranza di Invitalia, puntando dritto a un piano di rilancio dell’acciaieria fondato sulla decarbonizzazione degli impianti produttivi e su una seria valutazione preventiva del danno sanitario ed ambientale.”
“Non si può, però, che esprimere tutto il nostro rammarico per ciò che è successo negli ultimi 14 mesi – concludono i parlamentari pugliesi. È stato consentito a un Ministro di appropriarsi di un dossier così importante e delicato per la vita di migliaia e migliaia di persone e i risultati che raccogliamo sono la fedele rappresentazione della sua arrogante incapacità.”