Rigassificatore Savona, M5s: per Ue vanno esclusi rischi ambientali – askanews.it

Rigassificatore Savona, M5s: per Ue vanno esclusi rischi ambientali

“Toti metta in pausa il progetto per evitare procedura infrazione”
Gen 8, 2024

Genova, 8 gen. (askanews) – “La nostra battaglia contro lo spostamento del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure continua e trova un ‘alleato’ importante. Come avevamo paventato nella nostra interrogazione, la Commissione europea ha infatti confermato che la valutazione d’incidenza per progetti di tale portata è obbligatoria e deve escludere qualunque tipo di pericolo per i siti di Natura 2000. Nel caso non li escluda, lo Stato è chiamato a valutare delle opzioni alternative”. Lo afferma in una nota la capodelegazione del M5s al Parlamento europeo Tiziana Beghin, con la collega Maria Angela Danzì.

“Siamo curiosi – proseguono le europarlamentari del M5s – di vedere se qualcuno avrà il coraggio di affermare che nel progetto in questione non vi siano pericoli, a maggior ragione dopo che studi autorevoli come quelli dell’Ispra e dell’Istituto Superiore della Sanità hanno sottolineato come il progetto sia incompatibile con il territorio e presenti evidenti criticità per la sicurezza sia ambientale che sanitaria”.

“Ancora una volta – si legge nella nota – ribadiamo che la decisione di spostare il rigassificatore di Piombino a Vado Ligure è inaccettabile. I cittadini non lo vogliono perché avrà un innegabile impatto sul turismo e perché danneggerà diversi siti protetti dall’Unione europea per salvaguardare la biodiversità. Persino il soggetto attuatore, l’Eni, in audizione ad Arera, ha ammesso che il trasferimento del rigassificatore a Vado è antieconomico”.

“Lo Stato italiano, tramite il commissario governativo Toti, ha preso una decisione – sottolineano Beghin e Danzì – senza una vera valutazione d’impatto che possa escludere a priori danni ambientali e quindi in violazione del principio di salvaguardia. Se non si vuole rischiare un braccio di ferro con l’Ue e la conseguente apertura di una procedura d’infrazione, Toti metta in pausa il progetto e inviti il governo a trovare soluzioni alternative, ambientalmente ed economicamente più sostenibili fuori dal territorio della Regione Liguria”.

“Dalla risposta all’interrogazione presentata dalle nostre due europarlamentari – conclude la coordinatrice provinciale del M5S di Savona Stefania Scarone – emerge in modo chiaro che la valutazione di incidenza debba escludere qualsiasi pericolo per i siti di Natura 2000. A questo punto mi chiedo: il commissario Toti riuscirà a comprendere finalmente tutte le conseguenze negative di questo progetto sul territorio savonese, che sono emerse in maniera inequivocabile in questi mesi o continuerà ad arroccarsi sulla sua decisione, che risulta meramente politica?”.