Van Horn, 20 dic. (askanews) – Il piccolo lanciatore New Shepard della Blue Origin, dopo un rinvio dovuto a un problema ai sistemi, probabilmente legato alle temperature troppo rigide, ha completato con successo, martedì 19 dicembre 2023, il suo 24esimo volo suborbitale e – contestualmente – la sua 13esima missione con carico utile a bordo.
La compagnia spaziale privata americana che fa capo al magnate Jeff Bezos, patron di Amazon, è tornata a volare dopo 15 mesi dal fallimento del lancio NS-23 dovuto a un problema al propulsore.
Nella capsula, questa volta, non c’erano turisti spaziali ma principalmente 33 esperimenti scientifici della NASA e di partner commerciali come università, istituti di ricerca e aziende private. Ma non solo: Club for the Future, società no-profit di Blue Origin, ha inviato oltre la linea di Karman (100 Km, il limite ideale tra atmosfera e Spazio) anche 38mila cartoline come parte del suo programma “Postcards to Space”. Ogni cartolina sarà restituita al proprietario con il timbro “Ha volato nello Spazio.”
Il New Shepard è partito dal Launch Site One in Texas per un volo durato, in totale, 10 minuti e 33 secondi dopo aver raggiunto un’altezza massima di 107 km sul livello medio del mare. Dopo la separazione, il lanciatore è tornato autonomamente sulla piattaforma d’atterraggio mentre la capsula, dopo alcuni minuti in microgravità, è atterrata appesa ai paracadute.
“Un ringraziamento speciale a tutti i nostri clienti che hanno volato oggi e agli studenti che hanno contribuito, con le cartoline, ar far progredire il nostro futuro di vivere e lavorare nello Spazio a beneficio della Terra – ha detto Phil Joyce, Senior Vice President di New Shepard – la domanda di voli del New Shepard continua a crescere e non vediamo l’ora di aumentarne la cadenza nel 2024”.
Un volo turistico suborbitale con la capsula di Blue Origin costa circa 250mila dollari e i biglietti possono essere acquistati online sul sito web della compagnia.