Roma, 18 dic. (askanews) – È stata inviata stamattina una missiva del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, al ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnnr, Raffaele Fitto, con la quale si chiede l’istituzione di una Zes speciale per le industrie culturali e creative.
“L’idea della Zona Economica Speciale della cultura 4.0 di Matera, nasce dalla convinzione che la nuova autonomia economica del Mezzogiorno passi da un rapporto stretto tra identità e tecnica, tra autenticità e innovazione. L’obiettivo è rilanciare il portato dell’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, attraverso l’istituzione di una ZES della cultura, da inserire nell’Accordo di Coesione, candidando Matera e la Basilicata a luogo produttivo della cultura. L’obiettivo è favorire l’insediamento di imprese coerenti con la vocazione del luogo ed inserite in un innovativo prototipo di area produttiva (ZES), perché la città di Matera deve divenire attrattiva per le filiere produttive culturali e creative”, afferma in una nota il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
La ZES materana, oltre alle ordinarie esenzioni fiscali e ad essenziali accelerazioni amministrative, godrebbe dunque anche di specifici vantaggi competitivi, quali: la locazione a canoni calmierati degli spazi produttivi; la presenza di una sede ITS per la formazione degli occupandi e degli occupati; la sede dell’area formativa dell’ISIA Roma Design per creare i professionisti del futuro; un centro di settore di studio e ricerca; la presenza organica dell’asilo nido e della scuola materna per i genitori lavoratori; la disponibilità di servizi comuni (sale di rappresentanza, aree meeting, sala mensa, ecc.) di assoluta qualità funzionale e progettuale.
“Grazie alla felice intuizione del ministro Fitto, il progetto della Zona Economica Speciale della cultura può trovare ingresso nel primo accordo di coesione tra Governo nazionale e Regione Basilicata, un’intesa in grado di dare vita ad un modello replicabile per tracciare la linea italiana per l’industria culturale e creativa. Una best practice coerente con il disegno di legge del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sulla “valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy” e con l’impegno del vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, sia per quanto riguarda l’attrazione di investimenti esteri che per quanto concerne il “turismo di ritorno”, aggiunge Bardi.
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