Bruxelles, 11 dic. (askanews) – “Io ho presentato un ‘position paper’ su cosa fare una volta che gli attacchi saranno finiti, che cosa fare con la popolazione di Gaza. Si continua a dire che non devono essere espulsi dalla loro terra”, ma “le persone stanno continuando a fuggire dalle bombe e cercare rifugio”, perché “non c’è più rifugio a Gaza, non ci sono posti sicuri a Gaza. Questo è ciò che dicono le Nazioni Unite”. Lo ha affermato l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, parlando alla stampa stamattina a Bruxelles al suo arrivo al Consiglio esteri.
“I membri europei del Consiglio di sicurezza – ha detto Borrell – hanno votato a favore della proposta del Segretario generale”, ed “era una buona idea, molti di loro hanno co-sponsorizzato la proposta degli Emirati Arabi Uniti. Purtroppo, gli Stati Uniti hanno posto il veto a questa proposta; quindi non c’è un appello al cessate il fuoco da parte del Consiglio di sicurezza. Tutti si aspettano ora che alle Nazioni unite questo punto sia portato all’Assemblea generale. Ma nel frattempo i bombardamenti continuano con una intensità straordinaria”. “Avevamo detto fin dagli incontri del G7 – ha ricordato l’Alto Rappresentante – che Israele non avrebbe dovuto usare nel Sud di Gaza le stesse tattiche che aveva usato nel Nord, ma invece sta facendo lo stesso, se non addirittura peggio. Il numero di vittime civili innocenti continua a crescere”, come rilevano le Nazioni Unite, “e noi dobbiamo, con gli Stati membri, concordare delle richieste. Il cessate il fuoco non è possibile perché non è stato approvato dal Consiglio di sicurezza”, ma sarebbero necessarie “una serie di pause per rendere la situazione Umanitaria meno orrenda: migliaia di persone sono state spinte contro la frontiera dell’Egitto e tutte le prospettive a Gaza – ha concluso Borrell – sono davvero tetre”.