Roma, 5 dic. (askanews) – La Lega del Filo d’Oro nasce nel 1964 da un piccolo gruppo di volontari, un’organizzazione che potesse rappresentare il “filo aureo della buona amicizia” per aprire al mondo la condizione delle persone sordocieche e fare in modo che la società si accorgesse di loro. Da allora, i volontari dell’Ente rappresentano una parte integrate di quel filo prezioso che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno e in occasione della Giornata Internazionale del volontariato, la Fondazione intende ricordare il loro ruolo fondamentale, ringraziandoli per la grande passione e vicinanza che dedicano a chi non vede e non sente.
I volontari rappresentano una risorsa fondamentale su cui utenti e famiglie possono sempre contare. Con il loro supporto rendono possibile l’inclusione delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, favorendo relazioni spontanee che contribuiscono a migliorare la loro qualità di vita e permettendo loro di sentirsi parte integrante della società.
Nel corso del 2022, il numero di volontari attivi è cresciuto del 23%, raggiungendo quota 465; 31.542 ore di volontariato generosamente donate. Questo straordinario impegno gioca un ruolo cruciale nella promozione della mission della Fondazione, favorendo l’inclusione sociale dei suoi ospiti e utenti.
“I volontari rappresentano, sin dalla sua costituzione, una componente fondamentale della Lega del Filo d’Oro: affermano i valori della solidarietà, della gratuità e della partecipazione e, con la loro preziosa disponibilità, supportano le persone sordocieche nel vivere momenti di socialità, fare nuove esperienze e relazionarsi con ciò che li circonda, svolgendo il ruolo di guida, di intermediari con il mondo esterno e di punto di accesso alle informazioni – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – In questo giorno speciale, vogliamo celebrare l’importanza dei nostri volontari, ringraziandoli per la loro passione, dedizione e contributo straordinario. Diventare volontario della Lega del Filo d’Oro è un’esperienza che arricchisce e che cambia la vita di chi decide di donare parte del proprio tempo per stare vicino a chi non vede e non sente”.
Nel donare il proprio tempo, l’impegno dei volontari si traduce concretamente in un atto di generosità che costruisce legami importantissimi, senza pretesa di contraccambio: vivendo questa esperienza con consapevolezza e costanza, si dà e si riceve in un inatteso equilibrio che ha la misura dello stupore e genera gratitudine. Nel corso dell’undicesimo Forum Nazionale dedicato ai volontari dell’Ente – che si è svolto lo scorso novembre a Jesi – è emersa chiaramente l’importanza di questo dono, così prezioso tanto per chi non vede e non sente e le loro famiglie, quanto per chi lo offre.
Letizia Cavinato ha 25 anni, ed è volontaria della Sede di Padova della Lega del Filo d’Oro dal 2019. Le prime persone sordocieche che ha conosciuto sono Nadia e Giorgio, durante una lezione sulla Lingua dei Segni Italiana Tattile (LIST), quando studiava Lingue, Civiltà e Scienze del linguaggio presso l’Università di Venezia. Un incontro che ha segnato profondamente il suo percorso. Quella mattina, ricorda Letizia, ha provato un misto di stupore e timore. Stupore per i racconti toccanti delle vite di due persone straordinarie e per tutti gli ausili tecnologici che utilizzano per orientarsi nel mondo circostante, che le hanno fatto pensare che sì, l’accessibilità esiste, ma purtroppo è per pochi. Tuttavia, avvertiva anche il timore di non essere in grado di comunicare in modo efficace con loro, di non riuscire a trasmettere le proprie emozioni senza l’aiuto del linguaggio labiale o delle espressioni del viso. Ma grazie al tempo dedicato alla conoscenza reciproca e alla messa a punto degli accorgimenti giusti, Letizia ha trovato le risposte che cercava. Per lei, l’esperienza del volontariato è diventata un viaggio di scoperta, un modo per rendere accessibile un mondo spesso dimenticato, dove l’umanità si manifesta in tutte le sue sfaccettature. Essere volontaria della Lega del Filo d’Oro significa, per Letizia, mettersi in gioco, imparare un nuovo modo di comunicazione e accompagnare chi non vede e non sente alla scoperta del mondo. Significa sorprendersi per i successi delle persone sordocieche, divertirsi con loro, essere creativi e sensibili. Tuttavia, non mancano le difficoltà da superare, ma essere squadra, dove ogni membro si supporta reciprocamente, è una parte essenziale di questo percorso. Grazie ai professionisti e alle persone che ha incontrato, Letizia ha imparato a riconosce la forza e la determinazione umana nel superare le sfide imposte da una disabilità complessa come la sordocecità. Con gratitudine guarda al futuro, consapevole che essere una volontaria della Lega del Filo d’Oro significa essere parte integrante di un cammino inclusivo: “Noi volontari e volontarie, sordociechi e sordocieche abbiamo il grande privilegio di accompagnarci l’un l’altra alla scoperta di noi stessi ed essere testimoni, insieme, dell’inclusione”.
Daniele Orlandini è il Presidente del Comitato dei familiari della Lega del Filo d’Oro e dopo tanti anni di frequentazione con i volontari della Fondazione, ha costruito rapporti di fiducia, stima, affetto e, in alcuni casi, anche di amicizia. Per le famiglie delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, spiega, i volontari rappresentano una colonna portante, sono parte integrante e fondamentale della rete complessa di relazioni che ruota intorno a loro. Ciò che più colpisce i tanti genitori, sono la passione, lo sguardo, l’animo e la leggerezza che i volontari mettono quotidianamente in tutto ciò che fanno. Per le famiglie di chi non vede e non sente sono persone speciali, capaci di trovare sempre del tempo da dedicare ai loro cari. Quel tempo, donato con amore, è sempre accompagnato da un sorriso gentile e dalla loro disponibilità, che rappresenta un sollievo per le famiglie, e che si traduce nella volontà di entrare in relazione con loro. Doni impagabili, che emozionano e colpiscono nei sentimenti. Il tempo offerto dai volontari è custodito con cura e attenzione dalla Lega del Filo d’Oro, che li forma e li coinvolge con passione.
“Essere volontari significa mettere il proprio tempo e le proprie energie al servizio degli altri, senza alcun obbligo e senza desiderare nulla in cambio – sottolinea Daniele – I volontari della Lega del Filo d’Oro sono sempre una certezza, una presenza costante, ma al contempo discreta. È difficile per le famiglie coinvolte trovare le parole più adatte per dimostrare quanto i volontari siano importanti per loro e per i loro cari. La risposta è semplice: grazie”.