Milano, 5 dic. (askanews) – Otto mostre, quattro artiste e quattro artisti, per raccontare nei prossimi due anni storie dal mondo e dalla contemporaneità, con una chiusura nel segno di una delle più grandi interpreti della scena del presente come Nan Goldin. Pirelli HangarBicocca a Milano ha presentato il programma espositivo del biennio 2024-25 alla presenza del presidente del museo e vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. “L’Hangar – ha detto – è nato con le torri di Kiefer e rischiava di restare legato esclusivamente a esse. Da lì è nata l’idea di allargare le prospettive, con la direzione artistica di Vicente Todolì abbiamo tenuto in vita le torri nascondendole e abbiamo fatto di questo luogo un posto molto speciale, che ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale. Un’azienda cresce se cresce la società intorno a essa e in questo senso la cultura è centrale. Noi fondiamo il futuro della Pirelli sulla cultura in tutte le sue manifestazioni”.
Le nuove mostre di HangarBicocca si inaugurano a metà febbraio 2024 con la personale di Chiara Camoni che nello spazio dello Shed porterà “un’architettura di collettività e raccoglimento ispirata ai giardini all’italiana tardo-rinascimentali e agli anfiteatri antichi”. A marzo 2024 invece il grande spazio delle Navate accoglierà una retrospettiva su Nari Ward, importante artista caraibico, che sarà focalizzata sulle performance e sui progetti collaborativi. La terza e la quarta mostra del 2024 saranno dedicate alla filmaker post-sovietica Saodat Ismailova e a uno dei pionieri del XX secolo modernista come Jean Tinguely, che proprio nella dimensione post industriale colloca la dimensione della sua arte. Inoltre, nell’ambito del progetto speciale “Outside the Cube” rivolto alle forme espressive di Street Art, è previsto il nuovo intervento dell’artista eL Seed sulla parete esterna dell’edificio di Pirelli HangarBicocca come specifica commissione legata al contesto urbano (da luglio 2024). Sempre nel 2024, le mostre attualmente in corso in Pirelli HangarBicocca dedicate a James Lee Byars e Thao Nguyen Phan saranno portate rispettivamente in due istituzioni internazionali: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid (9 maggio – 1 settembre 2024) e alla Kunsthal Charlottenborg di Copenhagen (13 marzo – 11 agosto 2024) che presenteranno due adattamenti dei progetti espositivi, realizzati entrambi in collaborazione con l’istituzione italiana.
Il 2025 sarà inaugurato da un artista e compositore elettroacustico, Tarek Atoui, che creerà musica attraverso strumenti-scultura, e poi da due artisti provenienti dal Giappone: dalle grandi installazioni di Yukinori Yanagi alle creazioni cinetiche di Yuko Mohri, l’artista donna che rappresenterà il Giappone alla prossima Biennale Arte. Per poi arrivare, da ottobre 2025 e fino a febbraio 2026, quando le Navate ospiteranno la mostra “This Will Not End Well”, dedicata alle opere video che Nan Goldin proiettava nei club durante i suoi DJ set, immagini in slideshow che rappresentano l’inizio della sua carriera di artista visiva e che già contenevano il senso della sua importante lezione poi come fotografa.
“Ho preso parte a più della metà del percorso di Pirelli HangarBicocca – ha detto Todolì – sono in carica dal 2012 e l’obiettivo in questi anni è sempre stato quello di produrre conoscenza, rendendo l’arte contemporanea accessibile a tutti. Le mostre continueranno a essere per i visitatori uno strumento di esperienza che permetta loro di costruirsi una propria storia dell’arte. Non credo che esista una Storia dell’arte con la S maiuscola, ma molteplici storie. Per questo continuiamo a immaginare retrospettive site-specific, perché siano uniche in relazione a questi spazi, ma raccontino il presente in tanti modi diversi”.
Alla presentazione del programma ha partecipato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha sottolineato l’importanza di portare la cultura nei quartieri della città, come elemento di sviluppo. “Qui – ha aggiunto il sindaco – abbiamo la dimostrazione migliore del rapporto tra pubblico e privato nel promuovere lo sviluppo della città. Il destino di Milano è quello di cercare di rimanere in tutti modi nella contemporaneità”.
Una contemporaneità che passa anche dalla stessa natura di HangarBicocca, luogo post industriale convertito a spazio nel quale gli artisti sono chiamati a pensare la loro stessa pratica in relazione all’architettura. E se Tronchetti ha sottolineato che qui agli artisti viene chiesto un “coinvolgimento speciale”, Todolì ha chiosato: “Le nostre mostre, per la simbiosi con l’architettura, sono irripetibili”.