Roma, 5 dic. (askanews) – Anche il Consorzio Tutela Lambrusco si unisce all’appello già espresso da altri Consorzi e associazioni per chiedere alla Commissione Europea di concedere alle aziende vitivinicole una deroga rispetto alle ultime linee guida introdotte.
La pubblicazione il 24 novembre scorso di una nuova interpretazione della normativa UE sull’etichettatura, infatti, a 14 giorni di distanza dalla data della sua applicazione prevista per l’8 dicembre, ha scosso gli operatori del mondo del vino che potrebbero vedersi costretti a distruggere milioni di etichette già stampate.
Il Regolamento (UE) 2021/2117 che era stato pubblicato il 6 dicembre 2021 indicava che a partire dall’8 dicembre 2023 l’etichettatura obbligatoria avrebbe dovuto riportare sulla bottiglia dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati l’elenco degli ingredienti insieme alla dichiarazione nutrizionale. La norma, tuttavia, dava la possibilità ai produttori di rendere disponibili al consumatore queste informazioni in formato elettronico attraverso l’inserimento di un codice QR.
Tuttavia, a due settimane dall’entrata in vigore del regolamento sull’etichettatura, il 24 novembre 2023 la Commissione ha fornito una nuova interpretazione che spiega come risulti necessario rendere chiaro in etichetta il contenuto del QR-code attraverso l’aggiunta del termine “ingredienti”.
“L’adeguamento ad una nuova interpretazione delle linee guida pubblicata pochi giorni prima dell’entrata in vigore della normativa UE creerebbe notevoli difficoltà alle cantine del territorio – spiega in una nota Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela Lambrusco – I nostri produttori hanno accolto subito le nuove disposizioni emanate a dicembre 2021 dal momento che queste garantivano una corretta informazione ai consumatori e in tal senso si sono impegnati per implementarle con i giusti tempi”.
Oggi, questo nuovo chiarimento legato all’introduzione del termine ‘ingredienti’ in etichetta “ci mette in grande difficoltà dal momento che dobbiamo considerare i tempi non immediati per la modifica e la stampa di nuove etichette e l’impossibilità in molti casi di utilizzare quelle che erano già state predisposte. Alla luce di questo – conclude Claudio Biondi – il Consorzio Tutela Lambrusco si unisce all’appello dei produttori e delle istituzioni che chiedono una deroga per l’adeguamento alle linee guida appena pubblicate”.