Milano, 04 dic. (askanews) – Durex non si tira indietro. Soprattutto quando si parla di giovani e ragazzi. Presentato a Milano il progetto “A Luci Accese”, con cui l’azienda leader mondiale del settore si prepone di ribadire la sensibilizzazione alle tematiche legate alla sfera della sessualità. L’obbiettivo di Durex è chiaro: proseguire nell’impegno e operare in maniera ancor più concreta per garantire ai giovani l’accesso a interventi di educazione affettiva e sessuale. Abbiamo parlato con Paolo Zotti, Amministratore Delegato di Reckitt Benckiser Healthcare (Italia) S.p.A., che commercializza il brand Durex in Italia:
“Sappiamo, secondo i dati dell’osservatorio Giovani e Sessualità, che uno su due non utilizzano il preservativo. Parliamo di ragazzi tra gli 11 e i 24 anni che hanno dei comportamenti che non sono positivi per il loro benessere e per la loro salute. Il nostro ruolo è fondamentale, ossia fornire gli strumenti ai ragazzi e da qui il programma “A Luci Accese”, che accende appunto luce su un vuoto di conoscenza attraverso percorsi formativi e di educazione sessuale ed affettiva”.
Il programma A Luci Accese, portato avanti con ALA MILANO ONLUS e il patrocinio del Comune di Milano, si propone infatti di strizzare l’occhio ai più giovani coinvolgendoli alla riflessione sulle dinamiche dei rapporti affettivi. Anche perché i dati dell’Osservatorio Giovani e Sessualità, realizzati in collaborazione con Skuola.net, mostrano un panorama di poca conoscenza dei rischi sulle malattie trasmissibili e non solo. Abbiamo parlato inoltre con Laura Savarese, Head of Regulatory e Responsabile Relazioni Esterne Durex Italia:
“Abbiamo creato questo programma che garantisce educazione affettiva e sessuale a tutte le scuole di Milano. Vogliamo accendere la luce su di un argomento che è ancora trattato come argomento di serie b, coperto da un velo di mistero. Nonostante ciò sappiamo che i ragazzi cominciano a rendersi conto dell’importanza del confronto su questo tema. Tanto è vero che il 94% dei ragazzi tra gli 11 e i 24 anni che hanno preso parte all’iniziativa ci dice di desiderare di essere esposti ad interventi di educazione affettiva e sessuale e vorrebbero anche che questi si svolgessero all’interno dell’orario scolastico”.
Una luce accesa quindi sull’educazione delle giovani generazioni. Soprattutto su un tema delicato e cruciale come quello della sessualità.