Firenze, 3 dic. (askanews) – “No inciuci” alle prossime elezioni Europee, inciuci tra Popolari e Socialisti che “a leggere l’intervista di oggi di Paolo Gentiloni si stanno già preparando”, e se qualcuno nel centrodestra “preferisce la sinistra commette un errore incredibile”. Insomma, “Tajani sbaglia”. Imbarazzi per l’abbraccio che la Lega promuove con le destre estreme in Europa? No, nessuno. Matteo Salvini, “il capitano” come lo appellano gli ultra-conservatori rumeni, George Simion, ed austriaci, Harald Vilimsky, rievocando un epiteto che non si sentiva da un po, riunisce a Firenze i sovranisti di tutta Europa per la convention Free Europe.
L’evento, dove Salvini arriva mano nella mano con la fidanzata Francesca Verdini e al quale partecipa, seduto in prima fila, accanto al ministro, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, è organizzato dal gruppo Identità e Democrazia, che aspira, precisa il vice premier, “a diventare il terzo gruppo al Parlamento europeo”.
In tre ore e passa di interventi, davanti a circa duemila persone, con i due big, Marine Le Pen e il neo vincitore delle elezioni in Olanda Geert Wilders che danno forfait e se la cavano con un video messaggio, Salvini ribadisce il messaggio agli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia – “in Ue mai con la sinistra” – ma offre anche rassicurazioni: a Firenze “non c’è un cantiere nero ma un’onda blu” che vuole cambiare il governo dell’Europa nel segno dei popoli. Insomma, osserva nel suo intervento, in Id “ci sono sfumature diverse, Identità e democrazia non è una caserma ma un’alleanza” e certi toni (e argomenti, soprattutto su migranti e Ucraina) degli ospiti non devono offuscare il fatto che “oggi sia una giornata storica, oggi può nascere il rinascimento dell’Europa”.
Certo c’è chi, tra gli ospiti, impersonifica “sfumature” piuttosto rilevanti come il rumeno George Simion, leader dell’estrema destra di Aur, che, proclamandosi difensore di “Dio”, cita Dante e parla dell’Europa attuale come di “un inferno” guidato da “pazzi e malati come Timmermans e Von der Leyen”. O l’esponente di Afd Tino Chrupalla – gli estremisti di destra tedeschi, filo-russi, con cui lo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto di non volere avere nulla a che fare – che invita gli ucraini alla resa: “L’Ucraina non può vincere questa guerra, dovrebbero fermarla”. Kostadin Kostadinov, invece, leader di Revival, il partito ultranazionalista bulgaro, vede all’orizzonte questo scenario: “Stiamo invecchiando, morendo in Ue” e “ci fanno rimpiazzare da persone che vengono dall’Africa”.
Imbarazzi per certe posizioni estreme, chiedono i giornalisti a Salvini prima dell’inizio dei lavori? Il ministro dice di non essere avvezzo a “fare filosofia” e di essere uno “pragmatico” e quindi, risponde, “a me crea imbarazzo un governo dell’Ue che fa favori alla Cina”, “distruggendo settori industriali e lasciando per strada milioni di lavoratori: questo è estremismo”.
Insomma, rilancia, “stiamo governando bene in Italia possiamo governare bene uniti in Europa, togliendo l’Europa dei tagli e dei vincoli e mettendo al centro il lavoro”, “sarebbe un peccato che qualcuno scegliesse la sinistra piuttosto che la stessa alleanza con cui stiamo governando in Italia”. E se Tajani o il presidente dei Conservatori Nicola Procaccini di Fdi dicono, in sostanza, di voler stare lontani da certa gente, sbagliano. Parola di capitano, che chiude il suo discorso mandando – dopo le polemiche di questi giorni – “un bacione al sindaco Nardella”.