Roma, 1 dic. (askanews) – Alle ore 7 locali, le 6 in Italia, è scaduta la tregua umanitaria nel conflitto in Medio Oriente senza ulteriori proroghe. L’esercito israeliano ha annunciato la ripresa dei combattimenti nella Striscia di Gaza, accusando Hamas di aver violato il cessate il fuoco, di non aver fornito l’elenco degli ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati entro le ore 7 e di aver lanciato razzi contro Israele: uno sarebbe stato intercettato un’ora prima della fine della tregua.
A sua volta, il ministero della Sanità di Hamas, ha riferito di almeno 29 palestinesi uccisi, tra cui bambini, nei nuovi bombardamenti israeliani nella Striscia. Sette morti sono stati segnalati a Jabalia nel Nord e nella città di Gaza, due a Khan Younis e Rafah, nel Sud, e dieci nella zona centrale della Striscia.
Il Qatar e l’Egitto hanno compiuto sforzi intensi per estendere la tregua dopo lo scambio dell’ultimo gruppo di otto ostaggi e 30 prigionieri palestinesi. Ma la ripresa dei combattimenti ha deluso le speranze internazionali: in sette giorni sono stati rilasciati 105 ostaggi e 240 prigionieri palestinesi. Il cessate il fuoco ha consentito anche maggiori aiuti nella devastata Striscia di Gaza. I negoziati vanno comunque avanti.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken è partito da Israele, diretto verso gli Emirati Arabi Uniti, pochi minuti dopo la rottura della tregua. Ha visitato Israele per la quarta volta dall’inizio della guerra, ha incontrato il premier Netanyahu che ha messo in chiaro che l’obiettivo resta quello di distruggere l’organizzazione palestinese estremista e ha insistito sulla necessità di rafforzare le forniture di aiuti umanitari a Gaza, oltre all’intensificazione degli sforzi per liberare gli ostaggi ancora in mano ad Hamas.