Bari, 30 nov. (askanews) – Green, smart e digitale sembrano essere gli aggettivi più dirompenti, innovativi e convincenti per inaugurare una nuova fase di ecosostenibilità nelle produzioni industriali di una Puglia sempre più al passo coi tempi e lanciata nelle economie verdi del terzo millennio. Se ne è parlato nell’ambito dell’iniziativa #H2Puglia2030 – La strategia regionale per l’idrogeno del ciclo di eventi Future4Puglia, lo scorso 28 novembre, presso la sala conferenze dell’Acquedotto Pugliese a Bari, convegno all’interno del quale sono state affrontate tutte le tematiche scientifiche, imprenditoriali, istituzionali e finanziarie che ruotano attorno a un utilizzo massiccio di idrogeno verde. Dice Giulia Monteleone, direttrice del dipartimento di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell’ENEA, l’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile:
“L’Europa ha individuato nel 2050 il traguardo del completamento della decarbonizzazione, ma abbiamo altre tappe intermedie ugualmente cruciali nel 2024 e nel 2025. Puntare su nuove tecnologie è una sfida e un’opportunità per rimettere in campo una nuova competitività del nostro tessuto industriale. Usare l’idrogeno come vettore energetico e immaginarne una diffusione su larga scala significa anche adeguare l’attuale rete di distribuzione. Come arrivare all’obiettivo? Attraverso diversi processi, l’efficientamento innanzitutto, ma anche la circolarità, ovvero ottenere risorse da rifiuti, e far sempre più ricorso a combustibili rinnovabili e puliti a livello di impatto sul territorio”.
Ricerca&Sviluppo, rispetto dell’ambiente e un nuovo tipo di programmazione del territorio sembrano essere i lati di un triangolo dentro il quale si comincia a tessere il futuro di filiere produttive meno impattanti e con un alto livello di partecipazione pubblica. Ma non c’è idrogeno senza acqua, come dice la famosa formula H2O che tutti ricordiamo dall’epoca dei banchi di scuola. Dice infatti Francesca Portincasa, direttrice generale dell’Acquedotto Pugliese:
“L’acqua è ricchezza, salute, sviluppo sostenibile, ma a causa dei cambiamenti climatici rischia di essercene sempre meno. Dobbiamo stimolare una ricerca non convenzionale applicata all’acqua in tutte le sue forme. La depurazione, ad esempio, non va vista come un problema, ma come una risorsa. Basta pensare ai traguardi già raggiunti, come la produzione di biogas e biocarburanti e il riuso delle acque depurate per scopi irrigui e industriali. O la nuova frontiera della produzione di idrogeno verde. I depuratori di Acquedotto Pugliese al servizio delle città costiere recuperano tanta acqua e poi la rilasciano in mare. Destinare una parte di questa risorsa alla produzione di idrogeno verde ed energie rinnovabili darebbe ulteriore concretezza agli obiettivi di economia circolare”.
È infine intervenuta Gianna Elisa Berlingerio, Direttrice Regione Puglia:
“La puglia ha dal punto di vista geomorfologico delle caratteristiche particolari che le consentono di produrre energia da fonti rinnovabili con grande capacità. La regione è prima nell’eolico in Italia, seconda nel fotovoltaico, questo dal punto di vista del governo regionale e del territorio deve ribaltarsi in vantaggi per chi è qui per un progetto di vita e per chi è qui per fare impresa”.
Una vision strategica a medio e lungo termine che ripropone un modello di circolarità dell’acqua che sa di razionalizzazione della stessa ma anche di finalizzazione sempre più mirata degli obiettivi economici e produttivi che tramite un suo saggio uso si possono raggiungere.