Teramo, 27 nov. (askanews) – Il progetto “Abruzzo senza barriere, realizzato dall’associazione ‘Agave per un futuro diverso Onlus’ di Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo) e finanziato dalla Regione Abruzzo, su impulso dell’assessore regionale al Sociale, Pietro Quaresimale, è giunto alla terza edizione. Anche quest’anno, attraverso l’organizzazione di una cena con un grande chef, mette al centro i temi dell’autonomia e dell’inclusione. Presentato, oggi, a Teramo, dall’assessore Quaresimale e dal fondatore di Agave, Gino Natoni, il progetto ha tra gli obiettivi quello di migliorare la qualità della vita dei ragazzi diversamente abili e delle loro famiglie ma anche di favorire percorsi di autonomia per cercare di rendere i ragazzi il più indipendenti possibile per fare in modo che possano incominciare ad essere inseriti nel mondo del lavoro. “Dopo il grande successo dello scorso anno – ha dichiarato Quaresimale – abbiamo voluto replicare questa importante iniziativa che coinvolge da vicino le persone più fragili. Partiamo dopodomani, mercoledì 29, con una cena ‘stellata’ per la cui preparazione lo chef Moreno Cedroni opererà con il supporto di persone fragili e diversamente abili. Vogliamo rimuovere ogni forma di barriera, fisica, psicofisica, strutturale, per avvicinare queste persone alla vita normale – ha proseguito l’assessore – e ‘Abruzzo senza barriere’ è un esempio perché, oltre all’enogastronomia, saranno organizzati spettacolo, serata di cinema e concerti. Questo progetto – ha spiegato l’assessore – rientra tra quelli speciali che abbiamo finanziato con il nuovo Piano Sociale Regionale rispetto al quale abbiamo triplicato la dote finanziaria. Ma non c’è solo ‘Abruzzo senza barriere’. Infatti, abbiamo previsto ulteriori fondi, pari a 4 milioni di euro, per far scorrere tutta la graduatoria di ‘Vita indipendente’, così come ci viene richiesto dalle associazioni di riferimento. Inoltre, – ha proseguito – c’è anche ‘Abruzzo include’, che prevede tirocini informativi retribuiti per i disabili oltre ad aver previsto il riconoscimento di un contributo per i malati oncologici. Infine, – ha concluso – non possiamo dimenticare l’avviso sui ‘Caregiver’, pubblicato recentemente e relativo a quelle persone, spesso familiari, che assistono a tempo pieno un disabile affetto da malattia rara ed in condizione di gravità e che, quindi, non hanno possibilità di lavorare”.