Cuchel (commercialisti): serve riordino del calendario fiscale – askanews.it

Cuchel (commercialisti): serve riordino del calendario fiscale

Pagliuca: tecnologie e aggregazioni per difendere la professione
Nov 27, 2023
Pisa, 27 nov. (askanews) – Il riordino del calendario fiscale continua a sovrapporre diverse scadenze mettendo in difficoltà professionisti e i contribuenti. E’ la critica sollevata dal presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, Marco Cuchel, nel corso del XIX Congresso nazionale di Anc ‘Obiettivo Futuro’ che si è svolto a Pisa. Critica alla quale segue la richiesta costruttiva di spostare la seconda rata della ‘rottamazione quater’: si tratta del 10% circa dell’intero debito che andrebbe in sovrapposizione con altre scadenze come l’acconto delle tasse di novembre.

“I commercialisti italiani hanno lanciato un grido d’allarme rispetto alla nuova formulazione del calendario fiscale 2024 – ha detto Cuchel – Anziché andare ad armonizzare le scadenze previste siamo andati ulteriormente a concentrare, in un periodo particolarmente affollato dell’anno, ulteriori adempimenti. E questo mettendo in grossa difficoltà imprese e professionisti. Oltretutto si va a sovrapporre con tutte le nuove procedure previste dal concordato preventivo biennale. Quindi abbiamo chiesto al viceministro Leo di verificare la possibilità di rimodulare le scadenze. Le aperture che ci sono state espresse ci fa ben sperare rispetto ad una nuova riformulazione”.

A ribadire le criticità che derivano dal sovrapporsi delle scandenze anche Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, che hha poi esortato i professionisti anche a puntare con determinazione su nuove tecnologie e aggregazioni come strumenti di tutela della professione. “La crisi economica che ha colpito non ha lasciato indenni i commercialisti – ha detto Pagliuca – Noi che per professione siamo accanto agli imprenditori per collaborare nelle loro attività condividiamo sempre più la criticità del sovrapporsi degli adempimenti che rendono di fatto impossibile un corretto svolgimento delle attività. Una strada che può essere percorsa è quella di utilizzare le tecnologie che già oggi sono a nostra disposizione come le video conferenze, la possibilità di collaborare in team anche a distanza di chilometri. Quindi l’aggregazione come forma di tutela di una professione antica che però deve essere in grado di guardare al futuro”.

Critiche al progetto di riforma fiscale sono state sollevate anche dal capogruppo per il Movimento cinque stelle in Commissione Finanze della Camera, Emiliano Fenu. “Non vedo grandi evoluzioni in questa proposta di riforma fiscale – ha detto Fenu – vedo in realtà un ulteriore appesantimento e stratificazione di quella che è una norma già complessa e che mette in grandi difficoltà sia professionisti sia imprese”. In particolare Fenu ha sottolineato come il concordato preventivo biennale possa trasformarsi in ulteriori gravi adempimenti per professionisti e imprese che si vedranno recapitare una proposta di adesione dell’Agenzia delle Entrate che, se non accettata, avrà come effetto l’inserimento nelle liste dei contribuenti a rischio. “Se questo è il nuovo Fisco c’è da preoccuparsi” ha detto.

Giudizio positivo sull’impianto della riforma in sviluppo è stato espresso Andrea De Bertoldi, deputato di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Finanze della Camera. “Intanto la Legge Delega ci dà delle ispirazioni positive, pone degli impegni positivi, che sono volti soprattutto a semplificare il rapporto tra fisco e contribuente – dice De Bertoldi – A mettere sempre più i commercialisti al centro del rapporto tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti. E a sburocratizzare finalmente l’apparato. Quindi i presupposti sono buoni: attendiamo naturalmente che questi mesi ci consegnino la Delega finale”.

Dal canto suo il viceministro Maurizio Leo ha a sua volta ribadito: “La riforma del fisco che abbiamo realizzato si caratterizza per organicità e sistematicità grazie anche al confronto avuto con i professionisti per acquisire informazioni ed elementi. Il risultato è una proposta incisiva i cui punti più importanti sono la riduzione dell’aliquota Irpef, che vorremmo rendere strutturale a partire dal 2025 trovando le risorse adeguate; il miglioramento del rapporto tra Fisco e contribuente, finora viziato da carichi sanzionatori elevati, agendo in via ex ante con il concordato preventivo biennale, la cooperative compliance e il tax control framework. Al tempo stesso, concordo sulla necessità di avviare il percorso per la costituzionalizzazione dello Statuto del Contribuente e ritengo che già nel 2024 sarà possibile portare all’attenzione del Parlamento un testo condiviso per avviare questo percorso. Concordo, altresì, sulla necessità di modificare il calendario fiscale calibrando meglio i tempi in modo da rendere più agevole il rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuente”.

Leo ha poi evidenziato che “il governo sta lavorando per trovare le risorse necessarie al sostegno degli alluvionati della Toscana prevedendo lo slittamento al 2024 degli oneri fiscali. Dobbiamo fare i conti con enormi difficoltà di cassa per i conti pubblici ma siamo già al lavoro per poter intervenire concretamente su questo punto”.

Per Alberto Gusmeroli della Lega e presidente della Commissione Attività Produttive della Camera: “a legge delega è stata concertata con le associazioni di categoria, come dovrebbe essere la regola”. “La logica – ha detto Gusmeroli – è quella di un legislatore che scrive le leggi ascoltando il territorio e i destinatari delle norme. Tra sei giorni ci sarà una data storica perché per tutte le attività economiche che registrano meno di 170 mila euro di ricavi possono pagare l’acconto di imposte il prossimo anno, rateizzandolo. Una battaglia della Lega che si è trasformata in realtà proprio grazie a questo modo di governare ascoltando le esigenze dei territori”.

“Non possiamo permetterci una politica di bilancio rinunciataria e immobilista e di corto respiro – ha detto Antonio Misiani, Pd, vicepresidente della Commissione Bilancio al Senato – La nostra economia si è fermata e l’anno prossimo saremo al quart’ultimo posto tar tutti i Paesi UE per tasso di crescita. Ci sono diversi problemi strutturali e scelte poco coraggiose che spiegano questo andamento. Per invertire la rotta dobbiamo ridurre la pressione fiscale, e dobbiamo rilanciare investimenti pubblici e privati finanziando servizi essenziali come scuola e sanità”.

Marco Osnato, presidente per Fratelli d’Italia, della Commissione Finanze della Camera, ha evidenziato che “dobbiamo essere consapevoli che, nonostante le sfide significative del contesto attuale, siamo riusciti a formulare una Legge Finanziaria che offre risposte di rilevanza sociale e tiene conto dell’importanza di garantire stabilità ai conti pubblici. Abbiamo concentrato i nostri sforzi sul mantenimento del potere d’acquisto che è stato eroso dall’inflazione”.

Giulio Cesare Sottanelli, per Azione membro della Commissione Bilancio a Montecitorio, ha aggiunto: “Con la riforma del Fisco iniziamo ad avviarci verso un cambiamento reale. La partita si giocherà ora sui decreti attuativi e mi auguro che il governo sia attento al riequilibrio del rapporto tra Agenzia delle Entrate e i cittadini recuperando in termini di equità”.

Mario Turco, esponente del M5s in Commissione Finanze a Palazzo Madama, è invece intervenuto affermando: “Una riforma fiscale che non tassa l’economia digitale e le rendite altamente speculative. Non adotta misure concrete per la lotta all’evasione fiscale ma inserisce lo strumento del concordato preventivo che nasce zoppo perché destinato solo a contribuenti affidabili lasciando fuori i veri evasori fiscali”.

Mauro Del Barba, deputato di Italia Viva e segretario della Commissione Finanze a Montecitorio, ha detto: “Abbiamo votato a favore della delega fiscale togliendo la flat tax incrementale che non aiutava i contribuenti e abbiamo insistito per la costituzionalizzazione dello Statuto del Contribuente. Adesso siamo alla fase applicativa e dai primi decreti si nota che il governo non ha le risorse e le idee per quanto attiene le riforme che aveva promesso”.

Mario Pedrazzini, vicepresidente di Assosoftware, ha infine sottolineato che: “Nella legge delega ci sono novità apprezzabili ed elementi che richiedono una declinazione pratica e operativa affinché diventi un modello di semplificazione per fisco e contribuenti. Noi daremo strumenti che sono garanzia di compliance e di supporto per i professionisti che vedranno sulle loro scrivanie carichi importanti di lavoro”.