Roma, 27 nov. (askanews) – È stato presentato in anteprima al Torino Film Festival, prima di uscire nelle sale dal 30 novembre, “Il cielo brucia” (Afire), di Christian Petzold, già vincitore dell’Orso d’Argento, Gran premio della giuria alla 73esima Berlinale.
È il secondo capitolo di una prevista trilogia iniziata dal regista tedesco nel 2020 con “Undine – Un amore per sempre” sulla solitudine e la complessità dei rapporti, basata sugli elementi naturali. Dopo l’acqua, è il fuoco l’elemento chiave. Attraverso la storia di due giovani berlinesi, uno scrittore e un artista, che passano una torrida estate nella casa di villeggiatura di uno dei due, in un bosco sulle coste del Mar Baltico, e l’incontro con altri due ospiti inaspettati, il film è una drammatica riflessione sulla condizione giovanile ai nostri giorni.
“Avevo già fatto delle riflessioni sul terzo film che doveva essere dedicato all’aria – ha spiegato Petzold a Torino – poi mi sono reso conto che non volevo più dedicarmi a questo ma a un progetto diverso, che racconti dei gruppi di persone in modalità di sopravvivenza; l’idea è quella del naufrago che deve costruirsi una scialuppa per salvarsi: il primo film è dedicato a una famiglia che è distrutta e che cerca di ricomporsi e ha elementi horror, il seguito non voglio ancora rivelarlo”.
Il regista tedesco, tra i più acclamati autori del cinema europeo contemporaneo, con film che indagano sull’identità della Germania e sulla sua storia, capace di raccontare i sentimenti più intimi dei suoi personaggi, ha detto di sentirsi libero nel fare i suoi film.
“Ci sono così tante restrizioni e limiti, il tempo, i soldi, quando si vuole far cinema indipendente, le restrizioni e le costrizioni sono così tante che però ti fanno capire cosa sia la libertà quando riesci a superarli questi limiti”. E ha paragonato in un certo senso il suo cinema a quello di Marco Bellocchio. “Il suo ‘Buongiorno notte’ racconta di un gruppo di persone che si sta sciogliendo, credo sia uno dei film più importanti non solo per me ma per la storia dell’Italia e della sinistra italiana”.