Roma, 24 nov. (askanews) – “L’Economia del Mare in Italia sta assumendo sempre
di più la giusta riconoscibilità, grazie anche al lavoro del Governo che
per primo ha istituito un Ministero per le Politiche del Mare, e
un apposito Comitato interministeriale che ha dotato la nostra
Nazione di un prezioso strumento: il suo primo Piano del Mare”.
Lo dice il presidente di Assonautica, Giovanni Acampora, in
occasione del Forum Space&Blue.
“Da molti anni il sistema camerale punta su questo settore e
l’Associazione Nazionale per lo sviluppo dell’Economia del Mare –
Assonautica Italiana, che ho l’onore di presiedere, rappresenta
il braccio operativo di Unioncamere. Su tutto il territorio
nazionale lavoriamo come facilitatori per far in modo che questa
economia possa sempre di più avere un ruolo determinante nelle
politiche di sviluppo nazionali, attraverso in primis le nostre
imprese. Come sistema delle camere di commercio, da più di 10
anni osserviamo e studiamo il valore dell’economia del Mare con
il nostro Osservatorio Nazionale e il Centro Studi Tagliacarne e
pubblichiamo regolarmente un rapporto nazionale annuale, giunto
quest’anno alla sua undicesima edizione, riconosciuto anche
dall’Europa per alcune buone pratiche”, prosegue Acampora.
“La conoscenza dei dati e dei valori dei mercati è alla base di
ogni azione strategica. Sarebbe bello da subito pensare a una
modalità integrata tra i Dati dello Spazio e i Dati del Mare
Italiani per avviare un OSSERVATORIO INTEGRATO SPACE&BLUE TUTTO
MADE IN ITALY. Il Mare e lo Spazio sono uniti nell’immaginario
dell’umanità dal desiderio di scoperta. Quello che ha portato il
genio italico a prevalere in tanti consessi internazionali in
vari momenti della storia. C’è un elemento di connessione tra i
due ambiti che ritengo più evidente, evocato anche da altri
relatori: la sostenibilità. È del tutto evidente che lo Spazio
oggi può dare al Mare un contributo essenziale per rispondere
alle sfide dell’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 – aggiunge il
presidente di Assonautica -. Ringrazio per questo l’industria, la
ricerca, le istituzioni civili, militari e le agenzie, la gran
parte presenti qui oggi, che lavorano da tempo per implementare
nuovi modi per tutelare la salute del nostro Pianeta. A partire
dalla disponibilità di preziosi dati ricavati dai satelliti. Uno
studio del World Economic Forum (Global Future Council on Space)
ha evidenziato che: “più del 50% delle variabili climatiche
essenziali sono osservabili solo dallo spazio”. La Blue Economy
può avere un ruolo da protagonista nel processo di transizione,
perché la salvaguardia dell’ambiente marino e la conservazione
degli ecosistemi sono fattori irrinunciabili. Per questo, come
sistema camerale, abbiamo creato e promosso il Blue Forum Italia
Network che prende spunto dalla comunicazione 240 final del 17
maggio 2021 della Commissione europea con l’obiettivo di
accompagnare la transizione dalla Crescita Blu a una Economia del
Mare sostenibile”.
Oggi il Blue Forum Italia si relazione con il Blue forum Europeo
su tavoli e iniziative tematiche al fine accelerare il confronto
e portare un contributo operativo, a partire dalle principali
istanze delle imprese dell’Economia del Mare italiana, grazie
anche alla nostra rete di camere di commercio europee coordinata
da Unioncamere Europa. Abbiamo promosso un Manifesto Blue, che
raccoglie le istanze degli stakeholder del mare e in cui
inseriremo, certi di interpretare il sentire emerso oggi dai
lavori, l’interconnessione tra lo spazio e il mare per vincere le
principali scommesse sulla sostenibilità – conclude Acampora -.
Ma le affinità tra i due ambiti non si fermano qui.
Pensiamo, ad esempio, al tema della connettività, che oggi si
sviluppa sotto il mare ma anche attraverso lo Spazio. Con
interesse guardiamo per l’Economia del mare italiana alle
connessioni dallo Spazio per il mare, come a i sistemi
satellitari che offrono opportunità di supporto alle navi e alle
imbarcazioni nautiche, oltre a collegare luoghi potenzialmente
non raggiungibili. Il mare e lo spazio hanno spinto l’uomo
all’esplorazione di frontiera e le nuove tecnologie della
robotica subacquea in continua evoluzione stanno rivoluzionando
l’esplorazione dei fondali. Un cambiamento che impone una grande
attenzione ai temi della sicurezza dei domini del mare e dello
spazio. La stessa UE è intervenuta recentemente (marzo 2023) per
definire la prima strategia europea per lo spazio e ha aggiornato
quella sulla sicurezza marina. Con il mare e sotto il mare si
gioca la vera scommessa sulla connettività, ma anche
sull’energia. Proprio qualche giorno fa ho avuto l’onore di
presentare al Parlamento Europeo le istanze del Sistema mare
italiano, tra cui quella importantissima delle imprese dello
shipping sull’ETS. In quella sede, alla presenza di oltre 700
uomini e donne d’affari provenienti da decine di paesi europei,
ho ribadito con forza il riconoscimento del ruolo naturale
dell’Italia come Hub energetico d’Europa nel Mediterraneo. Le
imprese del Mare e dello Spazio hanno già oggi tutto quello che
necessita per portare a casa quest’importante risultato.
Naturalmente siamo convinti che questo nuovo percorso possa
rafforzare l’intero sistema nazionale e mostrare ancora di più il
valore del Made in Italy. Sarebbe interessante creare altri
momenti di confronto come oggi e momenti operativi per cominciare
a ragionare in termini integrati Space& Blue cogliendo e
moltiplicando le opportunità”.