Roma, 22 nov. (Askanews) – “Con l’introduzione della fatturazione elettronica e l’accesso al concordato preventivo biennale, si riducono le semplificazioni contabili anche per i titolari di partita IVA in regime forfettario. A partire dal Primo gennaio 2024, sarà obbligatorio per i forfettari emettere fatturazione elettronica e, per poter accedere al concordato preventivo biennale – che è stato introdotto dalla legge 111/2023 del 2 novembre approvata dal Consiglio dei ministri – sarà necessario indicare una serie di spese aziendali nel quadro RS. Entro il 15 marzo di ogni anno l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione un software necessario per la raccolta dati, appunto per poter elaborare la richiesta di adesione. Non indicare le eventuali spese sostenute da parte dei forfettari li esporrà a due rischi: il primo è quello di aver quantificato un reddito più alto, che non tiene conto di eventuali spese sostenute; il secondo rischio è la preclusione dall’utilizzo di questo strumento, in quanto l’Agenzia delle Entrate potrebbe incrociare dei dati non comunicati dal contribuente”. È quanto sottolinea Giampiero Teresi, esperto di regime forfettario, commentando il nuovo decreto legislativo, parte integrante della riforma fiscale (legge 111/23), approvato in Consiglio dei ministri il 2 novembre, che introduce anche il concetto di concordato preventivo biennale.