Napoli, 22 nov. (askanews) – È positivo il primo bilancio del progetto ‘Play for the future’, nato dalla collaborazione tra Fondazione Milan, Fondazione Cdp e ministero della Giustizia, che terminerà a giugno 2024. Un programma mirato al reinserimento sociale dei giovani detenuti attraverso percorsi di educazione sportiva e di orientamento professionale. A distanza di nove mesi dall’inizio delle attività, a Napoli c’è stata la condivisione dei risultati registrati fino a questo momento. I 57 ragazzi coinvolti, in gran parte minorenni, svolgono ora regolarmente attività sportiva, conducono colloqui di lavoro e seguono un percorso di orientamento formativo. Sono migliorate anche le condizioni psicologiche, con un aumento dell’autostima e della fiducia in sé stessi e una maggiore capacità di mantenere gli impegni presi. Risultati che rivestono un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio di recidiva.
“Lo sport è una delle attività che insegna il rispetto verso l’avversario, è una fonte di autocontrollo, è un’espressione, quindi, anche di educazione civica quando viene professato rispettando le regole – ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio – sono convinto che lo sport sia fondamentale per il futuro, per educare soprattutto le giovani generazioni al rispetto verso i propri simili. Iniziative come queste, che coniugano lo sport con l’elemento doloroso dell’espiazione e dell’esecuzione di una pena, sono elementi e momenti di grande importanza”.
Per Franco Baresi, vice presidente onorario AC Milan: “È una cosa molto bella verso i ragazzi che, magari, hanno sbagliato nella loro vita ma che devono avere un’altra opportunità. Lo sport è un veicolo molto importante perché trasmette valori che ti possono aiutare a combattere le avversità, le difficoltà che, magari, ha incontrato. E’ un progetto che, per i ragazzi, può trasmettere strumenti importanti per la vita, per il futuro, quindi, dare a loro la speranza di avere un futuro migliore”.
Per Giovanni Gorno Tempini, presidente Fondazione Cdp “il tema dell’inclusione sociale minorile è una delle priorità strategiche della Fondazione. Sostenere il percorso di messa alla prova dei ragazzi inseriti nei percorsi penali, attraverso attività che puntano alla riscoperta dei loro valori e delle loro consapevolezze, significa garantirgli migliori prospettive e pari opportunità nella società”.