Roma, 21 nov. (askanews) – Il reddito familiare richiesto per affittare una casa in Italia si aggira intorno ai 28.319 euro netti all’anno, come evidenziato da un’indagine pubblicata da idealista, portale per lo sviluppo tecnologico. Si tratta di una cifra del 33% superiore a quella necessaria per sostenere la rata del mutuo per l’acquisto della stessa abitazione – una casa con due stanze da letto, la tipologia più richiesta da coloro che stanno cercando una nuova soluzione abitativa -, stimato in 21.363 euro netti. A questa cifra bisogna aggiungere un risparmio minimo di 40.682 euro, richiesti come acconto. Tra i principali mercati italiani, Genova presenta la maggiore differenza percentuale tra il reddito netto necessario per l’affitto e per l’acquisto, con una disparità del 70%. Seguono Palermo (60%), Torino (43%), Napoli (22%), Roma (21%), Bologna (20%) e Milano (12%). In modo sorprendente, a Rimini (-22%), il reddito familiare essenziale per l’affitto è inferiore rispetto a quello per l’acquisto. Rimini precede altri 15 centri, tra cui Bolzano e Arezzo (entrambe -14%), quindi Cuneo, Imperia e Matera (tutte -12%).
Il saldo più significativo tra le due operazioni emerge nella città di Biella, dove è necessario avere un reddito superiore del 112% per affittare una casa rispetto all’acquisto. A seguire, si collocano Ragusa (98%), Vicenza (94%), Trapani (86%), e Siracusa (83%).
In sintonia con i suoi elevati costi di affitto, Milano richiede il reddito netto più alto per accedere a una casa in affitto: 72.782 euro netti. Seguono Firenze (49.403 euro netti), Bologna (49.039 euro netti), Bolzano (48.786 euro netti) e Venezia (47.743 euro netti). Roma (45.649 euro netti) e Napoli (37.336 euro netti) si collocano rispettivamente all’ottavo e tredicesimo posto nella classifica. Nell’opposto spettro, Vercelli richiede solo un reddito di 11.809 euro per affittare un trilocale.
“I dati di questo studio indicano che il reddito necessario per acquistare una casa, seguendo le raccomandazioni finanziarie (non destinare più del 30% delle proprie entrate mensili all’affitto o al pagamento della rata del mutuo) – commenta Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di idealista – è spesso notevolmente inferiore rispetto a quello richiesto per affittare la stessa proprietà. Tuttavia, è essenziale ricordare che l’acquisto richiede investire una parte significativa dei risparmi accumulati nel tempo. L’elevata domanda continua a generare tensioni sui prezzi, portando a un aumento costante che mette a dura prova gli inquilini, limitando la loro capacità di risparmio e favorendo una crescente dipendenza dall’affitto. Per interrompere questo circolo vizioso, è fondamentale adottare politiche di locazione che incrementino l’offerta di case in affitto, riducendo la pressione sui prezzi e favorendo una tendenza al ribasso. Questo, a sua volta, potrebbe migliorare le prospettive di risparmio per i residenti nel futuro”.