Roma, 21 nov. (askanews) – Arriva il nuovo album di Simona Molinari “Hasta Siempre Mercedes”, con cui la cantautrice pop-jazz ha voluto rendere omaggio a una delle artiste più influenti e simboliche di tutta l’America Latina, Mercedes Sosa.
Prodotto da BMG, l’album si piò ordinare sullo store BMG e sarà disponibile durante le date del tour teatrale che ne accompagna l’uscita. Molinari, recentemente insignita della Targa Tenco come Miglior Interprete per l’album “Petali”, ha preso ispirazione dall’opera teatrale “El Pelusa y La Negra”, una ‘storia cantata’ di Mercedes Sosa e Diego Maradona, creata dal poeta, drammaturgo, sceneggiatore e regista Cosimo Damiano Damato. Ha deciso di catturare questa esperienza nell’album che racchiude undici brani: oltre alla rilettura di alcuni del repertorio di Sosa (tra cui “Todo cambia”, “Gracias a la vida”, “Solo le pido a Dios”, “Canciòn de las cosas simples”), ci sono i classici argentini “Volver” e “El dia que me quieras”, e alcuni riferimenti a Napoli (tra cui “Caruso”). Le collaborazioni di Tosca e Paolo Fresu, e un brano inedito di Bungaro (“Nu fil’ e voce”) arricchiscono l’omaggio alla voce argentina più potente e ascoltata del Sudamerica, simbolo della sua terra e della lotta per la pace e i diritti civili contro la dittatura.
Per accompagnare l’uscita dell’album, dal 10 novembre lo spettacolo “El Pelusa y La Negra” è tornato nei teatri italiani. Sul palco, un intreccio di musica e dialoghi visionari fra Diego Armando Maradona e Mercedes Sosa. Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono affidati al Maestro Valentino Corvino con il Sudamerica Quartet.
Il tour arriverà nelle principali città italiane. “Ci sono esistenze fini a sé stesse, che prima o poi finiscono, ed esistenze generative, che sopravvivono al tempo e alla vita perché continuano a generare sentimenti e ispirazione anche quando la vita apparentemente scompare” ha raccontato Simona Molinari, “mi sono appassionata alla vita e alla storia di Mercedes Sosa lentamente, la sua voce e il suo sentire mi hanno travolto”.