Milano, 21 nov. (askanews) – Quindicesima crescita mensile consecutiva per il mercato delle autovetture dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK). In ottobre le immatricolazioni nell’area hanno toccato quota 1.039.253 in crescita del 14,1%, mentre nei dieci mesi le vendite sono state pari a 10.722.930 di auto con un incremento del 16,7% a/a, ma ancora in calo del 19,6% rispetto ai livelli pre-crisi del 2019. “Se le immatricolazioni procederanno con lo stesso tasso di crescita dei primi dieci mesi il 2023 si chiuderà a quota 13.171.858 e quindi su un livello decisamente inferiore a quota 15.805.658 del 2019, che resta il livello da raggiungere per ritenere superata la crisi apertasi con la pandemia”, afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. Al momento non paiono esservi le condizioni per il ritorno del mercato dell’auto ai livelli ante-crisi nel corso del 2024. Il ritorno alla normalità del mercato dell’auto dell’Europa Occidentale potrebbe quindi avvenire nel 2025 o addirittura nel 2026, sostiene Quagliano. Fra le alimentazioni, prosegue la crescita delle elettriche che nei 10 mesi salgono al 15,2% ma con differenze notevoli tra paese e paese. La quota più rilevante di immatricolazioni di auto elettriche è stata fatta registrare dalla Germania con il 18% seguita dal Regno Unito con il 16,3%, dalla Francia con il 16% e a grande distanza dalla Spagna con il 5% e dall’Italia con il 3,9%.
A condizionare il mercato sono gli incentivi, in Italia ampiamente inutilizzati. “Alla data di ieri, dei 190 milioni stanziati per incentivi all’auto elettrica nel 2023 ben 112 milioni non sono stati utilizzati. A ciò si aggiunge che, data la politica fiscale punitiva dell’Italia per gli acquisti di autoveicoli da parte degli operatori economici, la domanda di auto, elettriche e non elettriche, delle flotte è lontana anni luce da quella dei principali paesi europei”, conclude Quagliano