Milano, 20 nov. (askanews) – La salute mentale è uno dei grandi temi del nostro tempo: il disagio cresce in tutti gli strati della società, ma al tempo stesso resta una sorta di stigma che genera reticenza nel parlare di queste patologie. Per promuovere un approccio diverso al tema del benessere del nostro cervello si è tenuto a Milano un convegno intitolato “Sinergie cliniche e neuromodulazione”, organizzato da Brain&Care e focalizzato sulla stimolazione magnetica transcranica (TMS), nuova forma di terapia ad alto contenuto tecnologico.
“Il principio alla base della TMS – ha spiegato ad askanews Antonello Bonci, direttore scientifico e co-fondatore di Brain&Care – è che quando soffriamo di patologia come ansia, depressione, dipendenze, sindrome ossessivo-compulsiva, insonnia, sintomi da astenia o da long Covid, il nostro cervello ha delle aree che non funzionano in maniera normale da un punto di vista elettrico, perché il cervello alla fine è attività elettrica. Noi ristabiliamo un’attività elettrica ed elettrochimica di normalità del nostro cervello, a seconda delle patologie. E anche se la TMS viene fatta per pochi minuti al giorno, nella maggior parte dei casi ha effetti a lungo termine: per mesi oppure per anni”.
Al centro del dibattito anche la necessità di offrire alle persone dei trattamenti che siano espressamente dedicati a loro. “Stiamo parlando di vita – ha detto Gabriele Zanardi, responsabile neuroscienze e direttore generale Brain&Care – stiamo parlando di storie personali che non sono riducibili in un cluster nosografico, ossia in una patologia. Infatti nel nostro approccio l’accoglienza, la raccolta dello storytelling del paziente, il coinvolgimento dei familiari e dei caregiver diventano fondamentali per costruire il singolo intervento sulla singola persona, che è unica e irripetibile”.
Strategie di cura che sono anche un modo per provare a rendere il disagio e la salute mentale malattie come tutte le altre, superando il giudizio sociale che spesso le accompagna e che rende più difficile anche la semplice ammissione della sofferenza. “Il nostro intento – ha concluso Zanardi – è anche costruire formazione e informazione, partendo dalle scuole, integrando sui territori tutte quelle risorse utili affinché si capisca che non è solo una patologia: è un’alterazione transitoria e temporanea che può essere aggredita”.
Anche attraverso la TMS, che si integra in percorsi terapeutici multidisciplinari che hanno lo scopo di affrontare il disagio mentale e ristabilire il benessere del cervello.