Roma, Giunta Gualtieri approva nuove regole per dehor e controlli – askanews.it

Roma, Giunta Gualtieri approva nuove regole per dehor e controlli

Il sindaco: “Portare più animazione e decoro in tutta la città”
Nov 15, 2023

Roma, 15 nov. (askanews) – Regole più stringenti per i dehor di ristoranti e attività di somministrazione, con arredi e colori coerenti con la storia della Capitale. Più controlli, rispetto stringente del Codice della strada e del Piano del traffico, ma anche meno burocrazia per chi rispetta le regole. La Giunta Gualtieri ha approvato e presentato in Campidoglio la delibera contenente la nuova disciplina dell’Occupazione di suolo pubblico per le attività di somministrazione, con la partecipazione del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessora alle attività produttive Monica Lucarelli, l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè e il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce.

“La disciplina delle occupazioni di suolo pubblico viene da regole vecchie e da una lunga fase di deroga Covid che ha, fino a marzo 2022, in qualche modo, determinato una situazione di insufficiente e inadeguata regolazione e scarsa qualità delle occupazioni di suolo pubblico”, ha spiegato il sindaco. “È necessario dotare Roma Capitale di una disciplina più adeguata, che tenga conto dei cambiamenti della città: ora la delibera viene affidata al ragionamento dei Municipi e dell’Aula ma contiene alcuni principi chiari. Quello di fondo è di valorizzare, nelle zone che hanno più bisogno, il fatto che avere più animazione in luoghi dove ci sono più strade buie è giusto, d’altra parte va limitata l’ipertrofia delle zone più centrali”, ha sottolineato il sindaco.

L’assessora Lucarelli ha denunciato che “da giugno 2022 sono stati effettuati 2192 controlli e 1345 attività sono state sanzionate per 4 milioni di euro. Per questo dobbiamo intervenire”. Ha poi spiegato i parametri utilizzati per dimensionare le concessioni: “la città viene suddivisa in tre macroaree, Suburbio, Città Storica e Sito Unesco, e quest’ultimo in tre tessuti: il T1 che arriva all’epoca medioevale, il T2 dell’area di espansione medioevale e rinascimentale preunitaria, il T3 quello delle ristrutturazioni otto-novecentesche e il T4 le epoche successive. Abbiamo preso come base per calcolare le concessioni le aree delle cucine, dei servizi e della somministrazione interna. Sarà possibile concedere fino al totale della superficie di riferimento nell’area del Suburbio, quasi un raddoppio tra esterno e interno; nella Città storica fino ai 2/3 della superficie base, nel sito Unesco, per i tessuti da T1 a T3 fino a 1/3, e da T4 in poi fino alla metà. Se gli esercizi sono affiancati da altre vetrine dovranno chiedere il permesso agli esercizi adiacenti”. Torna in vigore il catalogo degli arredi, che ne vincola anche i colori e i materiali in base alle aree “con la possibilità di riferirsi a una griglia predefinita, sempre da sottoporre alla Soprintendenza, ma con una corsia accelerata per chi sceglie dal catalogo”, ha precisato Lucarelli.

Premiati i progetti unitari per strade o piazze: “se sono condivisi da almeno l’80% degli esercizi di una strada, con parere della Soprintendenza, potranno ottenere fino al 20% in più rispetto alla superficie concedibile”, ha aggiunto l’assessora. Rispetto alle dimensioni dei dehor, ad ogni modo, “con Patanè abbiamo concordato che le pedane sono previste solo dove il marciapiede, secondo il codice della strada, non ha ampiezza sufficiente per mettere i tavolini. Non sarà possibile installare pedane nel sito Unesco da t1 a t3. Sarà possibile fare richiesta nei tessuti da t4 in poi, come per esempio all’Esquilino o a Monti Alta, o a Castro Pretorio dove le pedane all’aperto hanno una funzione di sicurezza. Può essere richiesto dal t4 in poi al massimo l’ equivalente di due stalli, cioè 25 metri quadri, sempre dove il codice della strada lo consente. Nella Citta storica e nel Suburbio fino a tre stalli, circa 42 metri. Uno stallo sono circa 12,5 metri quadrati”.

Per chi non avrà la pedana sarà possibile delimitare l’uso del suolo pubblico concesso con angoli di colore stabilito dalla Soprintendenza, bisognerà esporre la piantina autorizzata all’esterno, e per richiedere l’autorizzazione “rientra in vigore la richiesta di una relazione tecnica asseverata – ha precisato Lucarelli -: non più un progetto presentato con Scia, ma una vera e propria richiesta di concessione al Municipio di appartenenza”.

Anche gli alberghi potranno avere una concessione, se hanno una somministrazione a piano terra o rialzato. Chi ha il ristorante in terrazzo o al piano non potrà farlo. Sono escluse dai dehor tutte le attività per cui la somministrazione non è prevalente, comprese le librerie.

Questo regolamento sostituisce i Pmo (Piani di massima occupabilità) municipali, “non le aree normate del decreto Galasso di fine anni Ottanta, sul quale dovremo aprire un confronto con il Governo”, ha sottolineato Lucarelli. Per quanto riguarda i tempi, chi ha una occupazione di suolo concessa durante il Covid potrà presentare la domanda di autorizzazione entro la scadenza della proroga concessa dal Governo, mente chi gode di una autorizzazione ordinaria ha 18 mesi di tempo per mettersi in regola dalla approvazione della delibera in Assemblea Capitolina.

“Noi ci stiamo battendo contro lo svuotamento del Centro della città e per dare respiro economico e sicurezza a tutta la città – ha concluso Lucarelli -. Tutto è perfettibile ma, come ha detto il sindaco, questo provvedimento ha già fatto un pezzo di strada importante, lo porteremo a approvazione senza perdere alcuna opportunità”.