Spazi da non perdere, a Villaseta biblioteca hub culturale – askanews.it

Spazi da non perdere, a Villaseta biblioteca hub culturale

E tecnologico per tutti
Nov 14, 2023
Roma, 14 nov. (askanews) – A Villaseta, nel quartiere più periferico di Agrigento, una

biblioteca dimenticata da decenni ha riconquistato nuova vita

grazie ad un innovativo progetto selezionato e sostenuto tramite

il bando “Biblioteche e Comunità”, promosso da Fondazione CON IL

SUD e Centro per il libero e la lettura, e realizzato da Aics –

Comitato provinciale di Agrigento. Dopo decenni di chiusura, la

biblioteca di Villaseta, divenuta nel tempo un magazzino

polveroso, riapre come hub culturale e tecnologico unico nel suo

genere. Qualche libro, uno studio di registrazione, molta

tecnologia.

Un’idea molto lontana dalle biblioteche tradizionali con

chilometri di scaffali pieni di libri polverosi e studiosi

seriosi pronti a redarguire chiunque sfidi l’ossequioso silenzio.

La Biblioteca Sociale di Villaseta è un luogo in cui sperimentare

nuove forme di apprendimento tramite le metodologie

dell’educazione informale.

“La Biblioteca Sociale di Villaseta è prima di tutto un luogo di

ritrovo per tutta la città. La nostra ambizione è che questo

quartiere smetta di essere considerato il quartiere ghetto da

evitare”, spiega Gaetano Di Ballo, presidente dell’associazione

di promozione sociale “T.T.T.-Tierra Techo Trabajo”. “Il senso

dei laboratori tramite musica e gamification sta proprio in

questo: offrire un servizio capace di mettere in relazione gli

adolescenti di tutta la città”.

Sara Gallo, coordinatrice dell’area educazione T.T.T., sottolinea

che “lo scopo primario dell’associazione è fermare l’emigrazione

giovanile” e, continua, “crediamo fermamente che esista una

relazione inscindibile tra emigrazione e dispersione scolastica.

Sappiamo bene quanto sia difficile intervenire sulla dispersione,

esplicita ed implicita, soprattutto in un quartiere complesso e

con una grande carenza di servizi come Villaseta. Per questo

motivo una semplice biblioteca non poteva essere sufficiente. La

Biblioteca Sociale funziona perché è un posto che i ragazzi

sentono come proprio: è un luogo, nei fatti, autogestito da

giovani e giovanissimi”.

La Biblioteca Sociale ribalta le gerarchie. Non ci sono

visitatori, ma solo partecipanti. I giovani sono il motore

creativo del luogo dato che l’elemento partecipativo non è solo

nella fruizione, ma nella progettazione della biblioteca stessa.

La filosofia chiave della biblioteca 2.0 è quella del

peer-to-peer, in cui l’apprendimento avviene grazie allo scambio

e alla collaborazione tra pari. Qui il giovane che ha delle skill

digitali può insegnare a un altro giovane interessato; il

creativo può condividere le proprie abilità con chi desidera

esplorare nuovi orizzonti artistici. Il risultato è un circolo

virtuoso di conoscenza e crescita, in cui il talento di ciascuno

diventa una risorsa preziosa per l’intera comunità.