Roma, 13 nov. (askanews) – Le emissioni di anidride carbonica (CO2) della Cina sono destinate a diminuire nel 2024 e potrebbero andare incontro a un declino strutturale, a causa della crescita record nell’installazione di nuove fonti energetiche a basse emissioni di carbonio. Lo rivela uno studio realizzato dal Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea) con base a Helsinki.
La nuova analisi, basata su dati ufficiali e dati commerciali, mostra che le emissioni di CO2 della Cina hanno continuato a crescere dal periodo i cui era applicata la restrittiva politica “zero-Covid”, aumentando di circa il 4,7% su base annua nel terzo trimestre del 2023. La crescita più forte si è verificata nella domanda di petrolio e in altri settori che erano stati colpiti dalle politiche pandemiche, fino alla revoca dei controlli zero-Covid alla fine del 2022.
La Cina ha assistito a un boom manifatturiero, che ha compensato una contrazione della domanda di acciaio e cemento ad alta intensità di carbonio a causa della crisi immobiliare in corso.
La ripresa delle emissioni nel 2023 è stata però accompagnata da installazioni record di capacità di generazione di elettricità a basse emissioni di carbonio, in particolare eolica e solare. Inoltre la produzione idroelettrica è destinata a riprendersi dai minimi storici dovuti alla siccità nel 2022-23.
C’è stata in generale un’impennata degli investimenti nella capacità produttiva, in particolare per le tecnologie a basse emissioni di carbonio, compresi i veicoli solari ed elettrici e le batterie. Si prevede che la Cina stia aggiungendo 210 gigawatt (GW) di capacità solare, 70 GW di energia eolica, 7 GW di energia idroelettrica e 3 GW di capacità nucleare nel 2023, quasi raddoppiando la capacità di energia rinnovabile di 152 GW aggiunta nel 2022, secondo lo studio Crea.
La nuova capacità di energia pulita installata solo quest’anno genererà circa 423 terawattora (TWh) di elettricità all’anno, quasi pari alla crescita prevista della domanda di elettricità della Cina di oltre 400 TWh nel 2023.
Ciò sta creando un gruppo di interesse sempre più importante in Cina, che potrebbe influenzare l’approccio del Paese alla politica climatica nazionale e internazionale. D’altro canto, la capacità di energia elettrica dal carbone continua ad espandersi, creando le premesse per uno scontro tra i gruppi di interesse tradizionali e quelli emergenti del paese.
Se gli interessi del carbone non riusciranno a bloccare l’espansione della capacità eolica e solare della Cina, la crescita dell’energia a basse emissioni di carbonio sarebbe sufficiente a coprire la crescente domanda di elettricità oltre il 2024. Ciò spingerebbe l’uso di combustibili fossili – e le emissioni – verso un lungo periodo di declino strutturale.