Conversational Design: il potere della parola – askanews.it

Conversational Design: il potere della parola

Per un nuovo mondo del marketing
Nov 13, 2023
Roma, 13 nov. (askanews) – Il mondo del marketing è sempre alla ricerca di innovazioni,

nuovi stimoli e nuovi spunti. Soprattutto negli ultimi anni, spinto dall’innovazione tecnologica e dalla ricerca di nuovi modi

per coinvolgere il pubblico in maniera più efficace, ha visto la

nascita di nuovi approcci, tra cui l’automazione della

comunicazione tramite la conversazione via chatbot, un campo che

ha rivoluzionato il modo in cui le aziende interagiscono con i

loro clienti. Mattia Gnemmi, Ceo di Conversational Design, ha

capito che la comunicazione rimane un perno fondamentale su cui

si basa il mondo del marketing, e che renderlo il centro del loro

business sarebbe stata una mossa vincente. Pur partendo da un

background differente, ha deciso di intraprendere la strada

dell’autoimprenditorialità, prima come freelance, successivamente

la sua attenzione si è concentrata rapidamente sul tema del web e

sull’automazione di attività ripetitive a basso valore aggiunto.

L’idea di focalizzarsi sull’automazione della comunicazione

tramite la conversazione chatbot e è emersa nel 2019, portando

alla creazione di Conversational Design, un’agenzia di marketing

che utilizza l’automazione conversazionale come principale

strumento per interagire con il pubblico. “L’automazione della

comunicazione tramite la conversazione si basa

sull’implementazione e integrazione di applicativi

conversazionali che consentono una comunicazione bidirezionale in

tempo reale tra le aziende e i loro clienti e potenziali clienti.

Questo approccio offre numerosi vantaggi, tra cui una migliore

più personalizzata esperienza per gli utenti, una maggiore

efficienza nell’erogazione di servizi e una riduzione delle

risorse investite da parte dell’azienda in risposta alle domande

ripetitive” spiega Gnemmi. Una delle chiavi del successo di

questa nuova forma di automazione è la capacità di adattarsi alle

esigenze specifiche delle aziende e dei loro clienti. Ad esempio,

alcune aziende potrebbero preferire WhatsApp come canale di

comunicazione, mentre altre potrebbero optare per una chatbot

direttamente sul loro sito web. Tutto è studiato in base alle

esigenze e alle preferenze della singola azienda che si rivolge

al team di Gnemmi. L’approccio conversazionale richiede una

comprensione approfondita delle dinamiche umane e delle regole

della comunicazione, per riuscire ad offrire a tutti il giusto

supporto. “Se parliamo di una migliore esperienza, dalla

simulazione di una reale azione bidirezionale, tutto questo porta

a maggiori e migliori risultati, a parità di costo e a parità di

utenti. Un maggior numero di clienti avranno un’esperienza

migliore, più gradevole e personalizzata, useranno di più

l’asset, e il servizio clienti lavorerà meno e lavorerà meglio.

Mi auguro che questo possa offrire anche una serenità maggiore al

cliente, perché magari il fatto di sapere di poter avere delle

risposte, insieme alla capacità di creare dialoghi efficaci tra

aziende e clienti, è fondamentale per il successo di questa

strategia”, racconta Gnemmi, che aggiunge: “I nostri predecessori

avevano già capito il potere della parola e della comunicazione.

Tutto gira attorno a quello. Abbiamo voluto recuperare le basi

del rapporto umano, per offrire un servizio nuovo, e fresco”

racconta Gnemmi. L’automazione della comunicazione tramite la

conversazione rappresenta anche una nuova opportunità per

professionisti con un background umanistico: a queste figure in

questo modo si offre un ruolo cruciale nel marketing e nel design

delle esperienze conversazionali. Il tutto, quindi, rappresenta

una svolta significativa nel campo del marketing, consentendo,

quindi, alle aziende di comunicare in modo più efficace con i

loro clienti e migliorando l’esperienza complessiva. Questo

approccio innovativo, in costante evoluzione, sta aprendo nuove

opportunità per coloro che desiderano sperimentare e contribuire

a plasmare il futuro del marketing, rendendo l’experience del

cliente sempre più “fresca”, scorrevole e funzionale.