Roma, 13 nov. (askanews) – Con un interscambio di 19 miliardi di euro, in crescita del 21,9% nel 2022 sul 2021, Romania e Italia si confermano partner sempre più connessi. Destino che accomuna anche il Veneto e la stessa Romania. Nonostante il leggero calo nei primi sei mesi 2023 (-1,8%), l’interscambio della Regione italiana con la Romania è cresciuto del 19,4% nel 2022 per un valore di circa 4,2 miliardi di euro, spinto soprattutto dalle esportazioni. Un dato che ha accompagnato nel segno del successo la missione di Confindustria Veneto Est in Romania. Tre giorni intensi di lavori, primo passo concreto del cambio di paradigma nei rapporti tra i due Paesi e tra i tessuti industriali. E primo esempio operativo dell’attivazione del Desk Romania a Treviso da parte di Confindustria Romania.
Una missione sia economica che istituzionale, risultato della stretta e costruttiva collaborazione tra Confindustria Veneto Est (CVE) e Confindustria Romania. La folta delegazione veneta ha riunito rappresentanti dei settori della meccanica, della chimica, dell’agroalimentare, dell’energia. A guidare la missione, a cui hanno partecipato anche il presidente del Gruppo viticoltori CVE, Stefano Bottega e il presidente di Finest S.p.a. Alessandro Minon, la consigliere per l’Internazionalizzazione Alessandra Polin, dal 7 al 9 novembre.
Con il Desk Romania si riaccende l’attenzione su quanto già avvenne nei primi anni 2000, quando la Romania assunse il ruolo del territorio più interessante dell’Est Europa per le nuove opportunità di business. Confindustria Romania, tramite gli uffici in Italia, è uscita, così, dalla comfort zone che ha caratterizzato, in questi ultimi 10 anni, l’interazione economica tra Italia e Romania lanciando un nuovo modello operativo voluto dal presidente di Confindustria Romania, Giulio Bertola, forte dell’esperienza imprenditoriale e associativa ultra ventennale, non solo in Romania ma in oltre undici Paesi di quest’area.
“Con questa prima missione, organizzata insieme a Confindustria Veneto Est e con la partecipazione di Finest S.p.A., abbiamo voluto dare una pronta risposta ad una criticità che abbiamo rilevato, ovvero quella del continuare a procedere in modalità ‘abbrivio’, il termine che indica quando, alla nave di grandi dimensioni, si spengono i motori e questa continua comunque a muoversi lentamente in avanti. Una metafora che trova riscontro nel volume stabilizzato degli scambi commerciali tra i nostri due Paesi, naturalmente in stretta relazione a quanto di importante export italiano viene anche indirizzato verso altri mercati limitrofi, anch’essi oggetto di grande interesse – ha spiegato a valle della missione Bertola – Senza contare un nuovo trend, questa volta dalla Romania verso l’Italia, che riguarda le imprese romene che hanno manifestato l’intenzione di valutare nuovi investimenti in Italia, fenomeno che ancora oggi viene sottovalutato”.
“Il Progetto Desk Romania, in Italia, segue un nuovo paradigma chiaro ed efficiente che parte dalla convergenza sinergica e organizzata dall’eccellenze riconosciute di ogni soggetto coinvolto, privato e pubblico e si concretizza nel supporto, anche finanziario, che questi Enti possono offrire alle imprese italiane e romene. Naturalmente il tutto accompagnato da una dinamica e continuativa operatività relazionale, economica e istituzionale, da parte di Confindustria Romania, che si posiziona con autorevolezza all’interno dei processi d’interazione economica tra Romania e Italia”, ha concluso il presidente della rappresentanza confindustriale.
L’architettura di questo nuovo modello organizzativo comprende le imprese di Confindustria Romania, il collegato Desk romeno per la Finanza Agevolata, Confindustria Veneto Est con la sua importante dimensione, sia territoriale (Padova, Rovigo, Venezia e Treviso) che associativa (oltre 5.000 aziende), il coinvolgimento di Finest S.P.A, partecipata da Friulia S.p.A., società finanziaria della regione Friuli Venezia Giulia, da Veneto Sviluppo, della Regione Veneto e dalla Provincia Autonoma di Trento. Finest S.p.A, é anche referente del ,inistero dello Sviluppo economico italiano, in 30 anni ha supportato e sviluppato oltre 650 operazione d’internazionalizzazione di aziende italiane.
“Grazie a questa partnership possiamo offrire alle aziende relazioni istituzionali e di networking che potranno rafforzare le collaborazioni commerciali o di fornitura (nearshoring) con imprese romene, dischiudere progetti e opportunità da cogliere con il Pnrr romeno, nei settori dell’energia e infrastrutture, sostenibilità ambientale, agroindustria e alimentare, sanità. E diventare anche la base per poter dare il nostro contributo alla ricostruzione della vicina Ucraina che va ben oltre i soli interessi economici”, ha detto Polin lanciando la missione, secondo il sito di Confindustria Veneto Est.
E a questi temi è stato dedicato il primo appuntamento della missione in Romania: un seminario sul tema della Finanza agevolata, PNRR romeno, Fondi europei e aiuti di Stato, a cui ha partecipato anche l’Ambasciatore d’Italia in Romania, Alfredo Durante Mangoni, che ha portato i saluti istituzionali di apertura lavori.
All’evento hanno partecipato tutti i componenti della delegazione di Confindustria Veneto Est, i rappresentanti delle aziende venete, le aziende associate di Confindustria Romania e gli esperti di finanza agevolata: nel corso della sessione tecnica il presidente di Finest Spa, Alessandro Minon, il direttore generale di Confindustria Romania, Adrian Dimache e Bogdan Hossu, esperto del Desk Finanza agevolata di Confindustria Romania hanno offerto una panoramica degli strumenti a disposizione e delle opporrunità.
La parte economica del programma è continuata il giorno dopo con gli incontri B2B, anche tramite collegamenti in videocall, per le aziende romene con sedi in località molto distanti dalla capitale romena. Parallelamente alla parte economica della missione si è svolta anche quella istituzionale coordinata dal presidente di Confindustria Romania presso il ministero dell’Economia, dell’imprenditoria e del turismo, il ministero dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale e presso l’Amministrazione presidenziale della Romania.
Gli incontri della delegazione con le Istituzioni romene hanno avuto un denominatore comune, le opportunità di rafforzamento della cooperazione industriale, commerciale e di investimento in alcuni specifici settori: tra questi l’industria e l’agricoltura, con un trasversale focus sul problema della mancanza di manodopera specializzata, anche in Romania.