Milano, 10 nov. (askanews) – “Non è che abbia mai approfondito la questione” della guerra in Medio Oriente, “anche perché non riesco più a leggere ma ho diversi amici di Medici senza Frontiere che sono stati in Israele e mi parlavano dell’occupazione della Palestina. Come per i talk show ci sono due fazioni opposte, due tifoserie che si urlano contro, dimenticando chi c’è in mezzo e in mezzo ci sono le vittime”. A parlare è Francesco Guccini, che in occasione della presentazione del suo ultimo album a Milano, ha espresso la sua posizione partendo da due canzoni che aprono e chiudono il disco, Bella ciao e una Canzone popolare ebraica, Hava nagila, composta dal musicologo Idelsohn Abraham Zwi nel 1918 per celebrare la vittoria degli inglesi in Palestina alla fine della Prima guerra mondiale.
“Per dire meglio come la penso vorrei citare una tavola di un amico che è scomparso un mese fa, Sergio Staino” ha detto chiedendo in suo ricordo un applauso alla platea. “Sergio aveva fatto una tavola meravigliosa come solo lui sapeva fare sulla mia canzone ‘Il vecchio e il bambino’. E finiva col vecchio e il bambino, protagonisti della favola, che andavano di spalle verso un mondo migliore. Il vecchio aveva sulla schiena la bandiera israeliana e il bambino la bandiera palestinese. E questa speranza di fraternità e di amicizia fra le due etnie, lontana nel tempo, si può sempre avere”.
Citando poi un’altra sua canzone, Auschwitz, ha aggiunto “parla di ebrei e finisce dicendo: ‘Io chiedo quando sarà che l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà’. Può sembrare retorica, ma è così che la penso”.