Roma, 4 nov. (askanews) – Il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, il Faisal bin Farhan, “ha partecipato alla riunione di coordinamento arabo tenutasi in Giordania, per coordinare gli sforzi per raggiungere la cessazione della guerra israeliana contro Gaza e il disastro umanitario che ne deriva”, si legge in un comunicato diffuso in occasione dell’incontro dei capi delle diplomazie di cinque Paesi arabi, riuniti ad Amman per coordinare i loro sforzi per mettere fine alla guerra tra Israele ed Hamas e alla conseguente crisi umanitaria.
“Il ministro degli Esteri, sua altezza principe Faisal bin Farhan, ha partecipato alla riunione di coordinamento arabo tenutasi in Giordania, per coordinare gli sforzi per raggiungere la cessazione della guerra israeliana contro Gaza e il disastro umanitario che ne deriva”, si legge nel comunicato.
All’incontro hanno partecipato anche i ministri degli Esteri di Giordania, Egitto, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Autorità Palestinese, ha dichiarato il ministero egiziano.
I diplomatici hanno ribadito la loro posizione sulle ostilità a Gaza al segretario di stato americano Antony Blinken, arrivato in Giordania venerdì dopo un incontro con funzionari israeliani.
“L’incontro è servito a discutere i pericolosi sviluppi a Gaza, il ruolo urgente della comunità internazionale nell’assumersi le proprie responsabilità per fermare le operazioni militari, lo spargimento di sangue di civili disarmati e trovare una soluzione giusta e globale per il popolo palestinese”, ha aggiunto il ministero saudita.
Il 7 ottobre, il movimento palestinese Hamas ha lanciato un attacco a sorpresa contro Israele dalla Striscia di Gaza, uccidendo e sequestrando persone nelle comunità israeliane vicine. Israele ha risposto con attacchi missilistici e con il blocco totale della Striscia di Gaza, dove vivono più di 2,3 milioni di persone. Il 27 ottobre, Israele ha lanciato un’incursione di terra su larga scala a Gaza per eliminare Hamas e salvare gli ostaggi. L’escalation del conflitto ha provocato la morte di circa 1.400 persone in Israele e di oltre 9mila nella Striscia di Gaza.