Gaza (Striscia di Gaza), 4 nov. (askanews) – Un ospedale al collasso che sta “quasi crollando” con feriti ovunque sistemati come si può, e medici che operano senza anestesia. È la denuncia del dottor Abu Abed, vice coordinatore medico di Medici Senza Frontiere (Msf) a Gaza. Le immagini sono quelle dell’ospedale di al-Shifa
lo stesso davanti al quale ieri i missili israeliani hanno centrato almeno un’ambulanza di un convoglio, uccidendo 15 persone. Secondo lo Stato ebraico il convoglio avrebbe trasportato una cellula di Hamas, ricostruzione smentita dal portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al-Qudra, citato da al Jazeera.
“L’ospedale sta quasi crollando – ha detto Abu Abed – medici, infermieri e personale sanitario sono esausti e lavorano senza sosta da 23 giorni. Non ci sono farmaci, ci sono molte carenze. I chirurghi stanno operando a terra, sul pavimento, stanno operando ovunque. Non ci sono farmaci anestetici, e i chirurghi stanno operando senza anestesia. Non ci sono antidolorifici, non c’è assistenza post-operatoria. Chiediamo adesso un cessate il fuoco e di lasciare che gli aiuti medici entrino a Gaza e che il personale medico entri e supporti gli ospedali”.
La situazione dell’ospedale di al-Shifa è disperata, ha spiegato Abu Abed, come quella della maggior parte degli altri centri sanitari di Gaza. A causa dell’esaurimento delle scorte di carburante e degli attacchi, l’ospedale dell’Amicizia turco-palestinese, supportato da Msf, è ora fuori servizio. Era l’unico ospedale pubblico per i malati di cancro nella Striscia.