Firenze, 2 nov. (askanews) – Cresce la fronda del Pd fiorentino che chiede le primarie per stabilire il prossimo candidato sindaco del capoluogo toscano nel 2024. A guidarla è l’ex assessora Cecilia Del Re, campionessa di preferenze nel 2019, ed estromessa dalla Giunta da Dario Nardella per divergenze sullo “scudo verde” e il passaggio della tramvia dal centro.
Adesso, a supporto di Del Re, che terrà una convention il prossimo 15 novembre al Tuscany Hall, escono allo scoperto ben quattro consiglieri comunali del Pd, quindi, ovviamente della stessa maggioranza che sostiene Nardella.
“La regola contenuta nello statuto del Pd è chiara e prevede che, in mancanza di un candidato unitario, si ricorra alla consultazione di iscritti e simpatizzanti, attraverso le primarie. La norma statutaria è oggi vigente ed è parte del percorso votato dalla Direzione del Pd, dove si è detto che si procederà a primarie in mancanza di un nome unitario e condiviso”, osservano Patrizia Bonanni, Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio, e Massimiliano Piccioli, assieme all’ex presidente della Provincia, Andrea Barducci, e ad altri due esponenti del Pd, Giacomo Trallori e Cristina Pagani.
“Non si può dimenticare – proseguono – che le primarie sono sempre state fatte nelle grandi città governate dal centrosinistra. Recentemente sono state fatte a Roma, Bologna, Torino, e prima ancora Milano. Così come un messaggio di necessità di ascolto e di apertura alla cittadinanza è arrivato anche dalla partecipazione numerosa alle primarie che hanno visto vincere la segretaria Elly Schlein. Nelle grandi città è sana l’apertura alla città e rispecchia l’esigenza di rinnovamento di una classe dirigente, che è anche uno dei motivi per cui il Pd è nato”.
“Nessuno – concludono – discute il buon governo cittadino degli ultimi 2 mandati, ma c’è bisogno di una discussione pubblica e di innovazione”.