Roma, 30 ott. (askanews) – Il suo ultimo film, “Dogman”, sta avendo un grande successo in Italia, e Luc Besson è venuto nel nostro Paese per incontrare il pubblico. L’ultima opera del regista francese era stata presentata al festival di Venezia ed era piaciuta molto alla critica, soprattutto per l’interpretazione di Caleb Landry Jones. Interpreta Douglas, rinchiuso dal padre violento in una gabbia per cani da combattimento che invece di attaccarlo lo proteggono, diventando suoi alleati nella vita. Così, in un viaggio per guarire le ferite della propria infanzia, Douglas cerca di trovare la sua strada, anche contro le regole sociali.
“Quando un attore fa una performance eccezionale la gente pensa sia un miracolo, in realtà abbiamo lavorato sei mesi su questo personaggio. E’ stato un duro lavoro per me e per lui per calibrare ogni sfumatura, lasciando solo una piccola percentuale, necessaria, all’improvvisazione”.
Il regista che ha raccontato tante eroine forti, da Nikita a Lucy a Giovanna d’Arco, questa volta ha portato sullo schermo un personaggio maschile instabile, pieno di paure, dolore, rabbia, che si traveste per essere se stesso. Qualcuno lo ha paragonato a Joker ma Besson non è d’accordo: “Joker, che amo, è la costruzione di un mostro, è un cattivo, il film racconta come lo è diventato, Dogman è l’opposto: ha avuto una vita molto dura ma nonostante questo lui decide di dare amore, di condividere l’amore con questi cani”.
E a propositi di questi ultimi, che sono gli altri protagonisti del film, Besson ha detto: “I cani ci aiutano molto: rappresentano il legame con la natura. Sono animali e sono il link che ci ricorda che non dobbiamo allontanarci troppo dalla natura”.