Roma, 30 ott. (askanews) – La percentuale di reddito familiare necessaria per pagare l’acquisto o l’affitto di una casa è aumentata negli ultimi quattro anni in quasi tutti i capoluoghi italiani, secondo uno studio realizzato da idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, che analizza i tassi di sforzo per il primo trimestre del 2019 e del 2023. Lo sforzo richiesto per affittare è cresciuto di 6,5 punti, dal 20,9% al 27,4%. Nella compravendita, invece, è aumentato di 5,8 punti, dal 14,1% al 19,9% a causa dell’aumento dei tassi.
La percentuale di reddito che le famiglie devono destinare per accedere a una casa in affitto è cresciuta in 90 capoluoghi italiani, con Vicenza che registra il maggiore incremento (16,3%). A Venezia si è passati da uno sforzo del 31,6% nel terzo trimestre del 2019 al 41,7% nello stesso periodo del 2023, con un aumento di 10,1 punti percentuali. Seguono, con aumenti di oltre 9 punti percentuali, le città di Padova e Brescia, rispettivamente con aumenti del 9,7% e del 9,1%. Aumenti sopra la media del 6,5% riscontrata a livello nazionale anche a Roma (8,7%), Como (8,7%), Napoli (8,3%), Monza (7,2%) e Milano (6,6%).
Al contrario, in dieci città lo sforzo necessario per la locazione si è ridotto in questi anni. Il calo maggiore si è verificato a Vercelli, in contrazione di 4 punti percentuali, seguita da Matera con il 3,3% e Vibo Valentia (-2%). Cali inferiori ai due punti percentuali nel resto dei centri mentre a Enna e Catanzaro lo sforzo è rimasto lo stesso di 4 anni fa.
Milano e Venezia sono le città dove si stima il tasso più elevato per affittare una casa con 2 camere da letto, pari al 41,7% del reddito familiare. Seguono Napoli e Roma, rispettivamente con il 37,8% e il 35,2%, quindi Como (34,6%) e Vicenza 33,9%) tra i centri dove la locazione assorbe oltre un terzo delle entrate familiari. Al contrario, le città meno onerose per le tasche degli utenti sono Vercelli (10,2%) e Vibo Valentia (11,4%).